Ascoli - La Questura delle province di Ascoli Piceno e Fermo in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune di Altidona e l’Associazione Vittime del Dovere nell’ambito del progetto di educazione alla legalità dal titolo “Il valore della memoria” hanno indetto — per l’anno scolastico 2014/ 2015 — un concorso rivolto agli alunni che frequentano la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado e il biennio della scuola secondaria di secondo grado.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito degli interventi volti a favorire la comprensione del concetto di “Polizia di prossimità” — grazie anche al coinvolgimento del mondo scolastico — favorendo lo sviluppo di una cultura della legalità, del rispetto dei diritti umani, della tolleranza, della solidarietà e dei valori in genere, su cui si fonda una società civile, considerati indispensabili per garantire il bene prezioso della sicurezza e della pacifica convivenza.
In questo quadro il progetto, vuole sensibilizzare i ragazzi al ricordo di quelle persone e di quegli avvenimenti che restano punti di riferimento per la vita di ognuno.
Il concorso è dedicato al ricordo del Vice Brigadiere della Pubblica Sicurezza Giovanni RIPANI ucciso dalla banda Vallanzasca nel 1976 (vedi scheda biografica allegata)
L’evento interesserà 3 categorie opere letterarie, arti figurative - tecniche varie e tecniche multimediali e cinetelevisive.
I lavori dovranno essere inviati o comunque posti a disposizione della Questura, Ufficio Relazioni con il Pubblico, entro il 4 novembre 2014.
Un’apposita commissione, nominata e presieduta dal Questore e composta da un rappresentante del mondo scolastico, e da un medico/psicologo, individuerà un lavoro per ciascuna categoria
Le classi vincitrici, selezionate dalla Commissione giudicatrice, saranno premiate con buoni per l’acquisto di materiale tecnologico del valore di € 200,00 il giorno 17 novembre 2014 in occasione dell’anniversario della morte del Vice Brigadiere della Pubblica Sicurezza Giovanni RIPANI presso il Teatro Comunale di Altidona (FM).
Vice
Brigadiere di Pubblica Sicurezza GIOVANNI RIPANI
nato
ad Altidona (FM) il 13 febbraio 1949
deceduto a Milano il 17
novembre 1976
Il
vice brigadiere Giovanni Ripani presta servizio presso la Sezione
Volanti della Questura di Milano.
La mattina del 17
novembre 1976 sta svolgendo il suo servizio come capo scorta della
Volante "Duomo". La sala operativa dirama la nota che in
via Urbano III, nei pressi della banca Cariplo, alcuni passanti
hanno notato quattro ambigui individui passeggiare di fronte
all'Istituto di credito.
Quando il Vice Brigadiere ed il suo
equipaggio giungono sul posto, insieme ad una seconda Volante, i
testimoni riferiscono che i sospetti si sono sono allontanati da
qualche istante. Mentre il secondo equipaggio viene dirottato
dalla radio sul luogo di un altro intervento, Giovanni decide di
rimanere in zona per cercare i sospetti. Si saprà più tardi che
si trattava di tre pericolosi assassini, capeggiati dal capobanda
Renato Vallanzasca. Qualche minuto dopo, uno dei funzionari della
banca indica loro quattro uomini vestiti con impermeabili che
stanno fuggendo in direzione della vicina Piazza della Vetra.
Ripani decide di bloccarli, insieme al proprio
collega.
“Fermi, Polizia!”, intima il Vice
Brigadiere.
I quattro si girano aprono il fuoco con mitra e
pistole. E' l'inferno. Giovanni, ferito gravemente, riesce a
rispondere al fuoco e a colpire mortalmente uno dei quattro
criminali e a ferire gravemente un secondo. Gli altri lo
colpiscono con un'altra raffica di mitra. Fuggono facendosi scudo
con un bimbo di tre anni, strappato dalle braccia del nonno.
Bloccano una macchina, salgono a bordo e fuggono. Sequestrano la
donna che è alla guida, coprono la fuga sparando su chiunque,
creando terrore e panico tra la folla. La signora verrà
rilasciata più tardi, poco lontano.
Giovanni muore durante il
ricovero in ospedale. Si sarebbe dovuto sposare la primavera
successiva.
“Questa
è la crudele cronaca di quella mattina nella quale chi ha difeso
lo Stato e la società civile ha pagato il prezzo più alto. In
questi giorni si sta girando un film sulle imprese criminali di
Renato Vallanzasca e della sua banda. Noi familiari non invochiamo
alcun tipo di censura, ma soltanto rispetto per la memoria di
coloro che sono stati così brutalmente assassinati. Ogni
revisione storica di quegli anni deve obbligatoriamente tener
conto da quale parte era il bene e da quale parte il male”.
(Daniele
Ripani, nipote di Giovanni Ripani)