Ascoli - “Casa Matì”, che prende il
nome dalla bimba della prima “mamma in affitto”, ma super
specializzata e formata, della provincia di Ascoli Piceno, è il
primo nido domiciliare del Piceno. Lisa Calosci, che abita a
San Benedetto, dove ha seguito il marito che si trasferiva nel Piceno
per motivi di lavoro, ha deciso di mettersi in gioco e aprire la sua
casa ad altri bambini. Si è trovata in questo modo un lavoro
restando in casa.
Ha aperto una partita Iva e ora offre questo
servizio concorrenziale nei tempi, nei modi e nei costi con altre
strutture pubbliche e private. Lo può fare grazie al progetto
realizzato dalla Cooperativa Ama Aquilone che ha risposto ad un bando
della Fondazione Carisap.
Quelle famiglie che utilizzeranno i nidi
domiciliari che sorgeranno da “Tagesmutter” avranno la
possibilità di ricevere contributi dalla Regione Marche e da parte
delle risorse stabilite dalla Fondazione Carisap per questo progetto
di comunità.
I riflessi di questa progettualità sono interessanti
visti i periodi che il territorio sta vivendo, anzi subendo: si sta
creando una nuova economia, delle start up nei servizi alla persona
che rispondono anche a quello stato psicologico ed economico che si
chiama coesione sociale.
Si tratta di quella magmatica “sostanza”
intangibile che limita suicidi, lenisce depressioni umane e non
lascia gli individui soli in un mare burrascoso, spesso alimentato
anche da visioni apocalittiche. Senza dimenticare comunque che la
realtà di questi anni è da fondo del barile, la coesione sociale,
appunto, risulta proprio ora cruciale per non disperdere le speranze
di ripresa della comunità dal punto di vista spirituale ed
economica. E' di fatto, come direbbe qualche microbiologo, un fattore
di crescita essenziale. Riesce a creare o a mantenere un ambiente
favorevole.
E' per questi motivi che Vincenzo Marini Marini,
presidente della Fondazione Carisap lo definisce “ La classica
iniziativa del Terzo Settore. Si inserisce – dice in un contesto di
welfare di comunità. Ci sono soggetti come la Fondazione e Ama
Aquilone che offrono un servizio della comunità senza che sia pagato
dalla comunità stessa. Non utilizziamo il danaro dei cittadini che
proviene dalle tasse, ma produciamo denaro che produce tasse. Un
progetto che rispetta gli enti democraticamente eletti nelle
normative che emanano”.
Fabio Mariani, referente di Ama Aquilone per il progetto “Per una rete di asili familiari”, racconta come sia stato preso ad esempio “Tagesmutter”che nasce dall'esperienza di altri paesi europei. Donne che si formano nel settore e aprono la propria casa a bambini di altre famiglie realizzando un nido. Il progetto Tagesmutter (mamme per il giorno) poi è stato rimodulato in base alla legge regionale che ha istituito il “nido domiciliare”.
“Abbiamo fatto una formazione specifica, – dice Mariani - dopo una selezione, per 40 donne sulla base di questo progetto nato due anni fa, secondo le attese di un bando della Fondazione, per cercare di conciliare i tempi di vita e di lavoro e delle donne”.
“Casa Matì” è rivolto alla prima infanzia e rappresenta un valido sostegno per le donne lavoratrici. E' autorizzato dal Comune di San Benedetto del Tronto, ai sensi della DGR n.741 del 28/05/2012.
Le donne lavoratrici hanno difficoltà
a trovare una soluzione adatta alle proprie necessità nei
tradizionali servizi all’infanzia (asilo nido e scuola materna). I
nidi domiciliari diversificano l’offerta e garantiscono efficienza,
efficacia e affidabilità, a favore della conciliazione fra lavoro e
famiglia. Le operatrici per i nidi domiciliari sono donne e spesso
mamme adeguatamente formate per seguire bambini dai 3 mesi ai 3 anni
all’interno della propria abitazione, per un massimo di 5
contemporaneamente.
I genitori hanno così un’opportunità in più
per conciliare famiglia e lavoro, attraverso un servizio che offre
precisi standard pedagogici, organizzativi e gestionali. Inoltre
affidano il proprio bambino a persone di fiducia che offrono ai
piccoli percorsi ludico-pedagogici adeguati e in un contesto
familiare.
Il progetto è stato attuato e
consolidato attraverso due step. La prima parte delle attività
progettuali è stata dedicata, al consolidamento del partenariato con
gli Enti pubblici coinvolti nel progetto.
La Regione Marche, in
particolare, ha emanato due delibere dedicate ai nidi domiciliari: la
numero 1038 del 9 luglio 2012, che ha disciplinato il servizio
sperimentale dei nidi domiciliari, e la numero 1197 del 1 agosto 2012
che ha definito il profilo professionale formativo dell’operatore.
A seguito di questo riconoscimento, la Cooperativa Ama - Aquilone
ha promosso un corso di formazione per i referenti degli enti
territoriali partner che per la prima volta potevano formarsi sui
nidi domiciliari. Il 2013 e il 2014 sono stati quindi dedicati alla
formazione di due gruppi di venti operatrici di nidi domiciliari nel
rispetto della normativa regionale. La seconda parte del progetto ha
visto la selezione da parte della Cooperativa delle operatrici con
cui si è avviato l’iter finalizzato all’attivazione di nidi
domiciliari, attraverso l’iscrizione delle operatrici agli elenchi
provinciali degli “operatori nidi domiciliari” e la verifica dei
requisiti strutturali delle abitazioni nel rispetto della normativa
della Regione Marche.
Il progetto “Per una rete di asili familiari” è la dimostrazione di come opera il Terzo Settore della nostra Comunità e di come, attraverso la realizzazione di sinergie e di collaborazioni, produce valore. Infatti, da un lato, la Fondazione ha fissato le aree di intervento (grazie all’analisi dei bisogni del territorio ed al colloquio con la comunità), determinato gli stanziamenti per gli interventi (lavorando per produrre il reddito necessario), emanato un avviso per la presentazione di progetti (definendone le caratteristiche), dall’altro, la Cooperativa Ama Aquilone ha partecipato all’avviso presentando il progetto “Per una rete di asili familiari”, mettendo a disposizione le proprie professionalità, le proprie competenze e la propria capacità organizzativa e mettendo in rete altri soggetti del territorio al fine di rispondere all’emergenza sociale. Il progetto è stato infatti realizzato in collaborazione con la Provincia di Ascoli Piceno, l’Ambito Territoriale Sociale XXI Comune capofila San Benedetto del Tronto e l’Ambito Territoriale Sociale XXIII Unione dei Comuni della Vallata del Tronto.
È disponibile online il bando della Regione Marche per la concessione di contributi a famiglie che usufruiscono del servizio di nido domiciliare. La presentazione delle domande scade il 30 settembre 2014http://www.comunesbt.it/ambitosociale21/Engine/RAServePG.php/P/29731AST0300/M/25001AST0303.
Info
Cooperativa sociale Ama – Aquilone
Fabio Mariani
0735-592530