Ancona - “Coesione e competizione sono due termini sicuramente
correlati, così come lo sono competizione e imprenditorialità. - dice Gian Mario Spacca - E’ per
questo che un dato ci deve preoccupare. E’ quello che
emerge dal rapporto Gem 2013, uno dei più prestigiosi osservatori
internazionali, sul fermento imprenditoriale.
Ebbene, su 70 Paesi, pari
al 90% del Pil mondiale, l’Italia è all'ultima posizione per tasso di
rigenerazione delle aziende, con il 3,4% di propensione
all’imprenditorialità. Da qui la necessità prioritaria di stimolare i
fattori che incidono su questo dato, a partire dalla fertilizzazione
ambientale che riguarda non solo gli aspetti economici, ma anche il
clima generale che sostiene lo sviluppo dell’imprenditorialità.
Nelle Marche, fortunatamente, il dato è il doppio della media
italiana, consentendoci di superare ogni altra regione.
Le nuove imprese
sono per lo più manifatturiere, ma anche fortemente innovative e
creative, in particolare nei settori ad elevato tasso di
conoscenza, e nascono principalmente intorno alle Università e ai
maggiori centri urbani.
Un aspetto molto significativo ma anche
problematico per le Marche a causa del loro modello di economia diffusa e
di organizzazione policentrica.
Va dunque ricercata
una formula che possa far coesistere il modello organizzativo
marchigiano con l’esigenza di creare quella massa critica indispensabile
per lo sviluppo di una comunità orientata alla conoscenza.
Da qui la
strategia del governo regionale che ha iniziato a promuovere
la nascita di cluster di conoscenza, network e reti di competenza
focalizzata, aggregando i territori e superando il tradizionale
campanilismo”.
Il presidente della Regione Marche, Gian
Mario Spacca posto sul tavolo del seminario estivo di
Symbola “Coesione è competizione” che si è svolto a Treia .
“Il tema che pone Symbola è: la coesione sociale è
sufficiente a garantire la competizione? A mio avviso - ha detto Spacca- è
importantissima, ma non basta. Occorre infatti raggiungere
un equilibrio tra coesione sociale, valorizzazione ambientale e fattore
organizzativo-imprenditoriale”. Quanto alle Marche, Spacca ha
sottolineato che le Marche rappresentano una sintesi positiva di
coesione e competitività, grazie ai due motori di sviluppo
che ne muovono l’economia. “Uno è il tradizionale manifatturiero,
l’altro è una nuova prospettiva di crescita basata su agricoltura,
ambiente, agroalimentare, beni culturali, turismo”.