Pesaro - Protagonista dell’estate
pesarese sarà la mostra “La memoria del presente. Capolavori dal
Novecento Italiano” allestita ai Musei Civici di Palazzo Mosca dal
22 giugno al 2 novembre 2014. Nato dalla collaborazione tra i Musei
Civici, il Comune di Pesaro, Sistema Museo e Popsophia Festival del
Contemporaneo, patrocinata dal Consiglio Regionale delle Marche e
dalla Provincia di Pesaro e Urbino, con il sostegno
di Banca dell’Adriatico, l’esposizione è possibile grazie alla
disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di
Macerata che ha generosamente prestato numerosi capolavori della
collezione di Palazzo Ricci.
“E' importante, dunque,
sottolineare - ricorda l'assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro
Daniele Vimini - il lavoro comune di realtà diverse, pubbliche e
private, da cui ha preso forma un evento che arricchisce il programma
culturale cittadino della bella stagione e offre un nuovo piacevole
motivo per frequentare i Musei Civici, luogo della cultura cittadina
per eccellenza”.
Curata da Stefano
Cecchetto, l'esposizione propone dipinti e sculture di importanza
internazionale per raccontare un secolo “impetuoso”, in pieno
movimento, stravolto da due conflitti mondiali, che nell'arte trova
il luogo ideale per esprimere le sue vicissitudini. E proprio
seguendo il filo rosso del tema del “presente”, la mostra
affiancherà il festival Popsophia in programma a Rocca Costanza dal
2 al 6 luglio, manifestazione dove la filosofia indaga il pop e il
pop racconta la filosofia attraverso la parola, la musica, il
cinema e, naturalmente, l'arte.
Oltre a quelli della
Fondazione Carima, la mostra può contare su alcuni prestiti da
prestigiose collezioni private che integrano il percorso con opere
emblematiche. Tra queste, il Ritratto di signora di Giorgio de
Chirico, un dipinto degli anni venti dove il naturalismo dell'artista
raggiunge l'apice di un'intonazione delicatamente armoniosa e dove lo
sguardo malinconico del soggetto rimanda alle atmosfere metafisiche
di una memoria ancestrale.
Da segnalare inoltre
una sequenza straordinaria di opere di Filippo De Pisis, uno dei rari
dipinti ancora figurativi di Giuseppe Capogrossi del 1941 e una bella
composizione astratta di Bice Lazzari del 1956.
Il progetto espositivo
illustra il rivoluzionario cambiamento in Italia dal primo dopoguerra
fino agli anni settanta e presenta un percorso trasversale ai diversi
linguaggi espressivi mettendo in risalto l'atto creativo dell'artista
quale “artefice” di una rinascita.
Dal Ritratto della Signora
Vigliani Ranieri Clelia di Giacomo Balla, che ancora richiama il
romanticismo di fine Ottocento, alla Fucilazione di Ernesto Treccani,
la prima parte della mostra mette a fuoco le innovazioni stilistiche
dagli anni venti al secondo conflitto mondiale: l'influenza francese
de Les Italiens de Paris, documentata dai dipinti di De Pisis; la
ventata prorompente del Futurismo e il suo superamento verso la
riscoperta di una nuova e più personale poetica.
Il panorama della
visione subisce una svolta e l'artista decide di rappresentare, non
più quello che l'occhio vede, bensì l'analisi emozionale del
proprio pensiero.
La tensione dinamica di
pittori quali Balla, Depero, Dottori, Prampolini, Conti, Tulli,
decreta la visione esasperata di una velocità espressiva, sempre in
equilibrio tra scomposizione e ricomposizione del soggetto. Un
segnale di distacco dalla tradizione figurativa verso
l’irrequietudine della ricerca che trova il suo emblema nella “vita
silente” delle Muse inquietanti, malinconiche e tragiche, di
Giorgio de Chirico.
La seconda parte della
mostra - dal Paesaggio di Osvaldo Licini al Concetto spaziale di
Lucio Fontana - indaga la trasformazione dei linguaggi artistici dal
secondo dopoguerra fino agli anni settanta, quando la spinta
innovativa si sposta verso territori sempre più inconsueti: come i
tagli di Fontana che sono un trucco filosofico ma anche il segno
chirurgico di una divisione netta tra figurazione e concettualità.
Tuttavia, se l’Informale ha ormai raggiunto la dissolvenza di
qualsiasi ipotesi figurativa, in controtendenza all’astrazione si
palesano movimenti e sperimentazioni di nuovi linguaggi visivi.
Campigli, Vedova, Burri Afro, Schifano, Giò Pomodoro sono tra i
testimoni di questo spirito creativo che, indagando il passato per
dichiarare il proprio futuro, scompone e ricompone tutti gli schemi
possibili dell’arte.Da qui prenderanno forma
tutte le tesi e le antitesi che ancora oggi rappresentano il tratto
distintivo della modernità.
LA MEMORIA DEL PRESENTE Capolavori dal
Novecento Italiano
a cura di Stefano Cecchetto
22 giugno-2 novembre 2014
Musei Civici di Palazzo Mosca_piazza
Toschi Mosca 29, promossa da Comune di Pesaro,
Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata – Carima, Popsophia Festival
del Contemporaneo con il patrocinio di Consiglio
Regionale Assemblea legislativa delle Marche; Provincia di Pesaro e Urbino main sponsor Banca dell’Adriatico, una produzione Sistema Museo
orario
22 giugno - 30 settembre martedì - domenica 10-13 / 16.30-19.30
dal primo ottobre martedì - giovedì 10-13; venerdì - domenica 10–13 / 15.30–18.30
aperture straordinarie
10 luglio – 28 agosto tutti i giovedì sera 21-23
10 -24 agosto in occasione del Rossini Opera Festival tutti i giorni h 10-13 / 16.30- 23
biglietto unico Pesaro Musei
intero € 9 (include la mostra, le collezioni permanenti dei Musei Civici, Casa
Rossini)
ridotto € 7,50 (gruppi minimo 20 persone; over 65; soci FAI, Touring Club, Coop
Adriatica, Italia Nostra);
€ 5 possessori Card Pesaro Cult (la card Pesaro Cult ha validità annuale e si
acquista al prezzo di € 3 alla biglitteria dei Musei Civici
ingresso gratuito fino 19 anni
Info 0721 387541 biglietteria Palazzo Mosca negli orari di apertura dei musei
www.pesaromusei.it; pesaro@sistemamuseo.it