Museo che sposa storia e tecnologia, visto che nelle cinque stanze dedicate, ci saranno touch screen di ultima generazione che consentiranno di scoprire tutto quello che c’è da sapere sui preziosi oggetti in questione. Al taglio del nastro hanno preso parte il sindaco Guido Castelli, l’assessore regionale ai Beni e alle Attività Culturali Pietro Marcolini, il direttore dei Musei Civici di Ascoli Stefano Papetti, il sovrintendente ai Beni Architettonici, Storici, Artistici Pierluigi Salvati, la docente in Archeologia Donatella Scortecci e gli archeologi Maria Cecilia Profumo e Andrea Staffa. Data migliore non ci poteva essere visto che l’apertura del museo è avvenuta in coincidenza con la ventiduesima edizione delle Giornate Fai di primavera.
“Ringrazio tutti gli ascolani che mi hanno dato il privilegio di poter completare un’opera così importante – dichiara il primo cittadino Guido Castelli – solitamente le cose che fai trasmettono affettività ed emozione, bene il Museo dell’Alto Medioevo è stata una delle opere che mi ha emozionato di più”.
“Noi come regione Marche abbiamo deciso di investire sulla cultura e sul recupero di patrimoni artistici e storici – dice l’assessore regionale Pietro Marcolini – Ascoli è sicuramente una delle più belle città d’Italia e proprio in questa città si sta sperimentando che la cultura non deve essere vista solo come un piacere, ma bensì come un occasione straordinaria di rilancio a livello economico e occupazionale. Perciò oggi è una giornata di grande festa”
Molto soddisfatto anche Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno: “Ci auguriamo che in questo museo ci sia un afflusso continuo di persone, al pari degli altri musei. Proprio per questo, ci siamo avvalsi di strumenti multimediali. Questa esposizione non deve essere un punto di arrivo ma un punto di partenza”.
Tantissimi i reperti presenti nel museo: si va dalle lucerne alle anfore in terracotta, passando per le fibule in argento. E poi bottoni, serrature, collane in pasta vitrea, anelli, orecchini, fino ad arrivare ad una spada in bronzo. Insomma, per gli appassionati del Medioevo, Ascoli da oggi dovrà diventare una tappa obbligata.