Marchigiano romantico e critico con bisogno d'orientamento

Marchigiano romantico e critico con bisogno d'orientamento

L'analisi del presidente Spacca sull'indagine Censis 'Identità e Valori nelle Marche'

Sono gli intellettuali, prima ancora che la politica, a doverlo offrire alla nostra comunità”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, partecipando oggi ad Ancona alla presentazione della ricerca del Censis “Identità e Valori nelle Marche” commissionata dalla Fondazione Aristide Merloni.
“Dallo studio – ha detto Spacca - emerge il profilo della gente delle Marche.
Le potenzialità molto positive, i valori di onestà, coesione, rispetto del territorio, laboriosità, disponibilità a cogliere i cambiamenti e interpretare i fattori innovazione.
Un elemento su cui siamo chiamati a riflettere è l’assenza di rappresentanza che evidenziano le risposte degli intervistati.
L’assenza, rivela il sondaggio, di soggetti collettivi con cui i marchigiani sentono di riconoscersi.
E’ vero, il ruolo delle istituzioni nel soddisfare bisogni primari come la salute e l’istruzione viene riconosciuto, ma manca identificazione nell’interpretazione dei propri interessi”.
Il tema, dice Spacca, è dunque il bisogno di orientamento.
“Prima ancora che con le categorie della politica – ha aggiunto – è possibile mettere in relazione tale bisogno con quelle del pensiero.
Sono insomma gli intellettuali a dover costruire categorie di pensiero che devono svolgere un’azione di orientamento per la comunità”.

Un dato su cui Spacca ha poi invitato a riflettere è quel primo posto, tra le motivazioni che animano i marchigiani, rappresentato dal bisogno di “vivere una storia d’amore”.
“Il 46% dei marchigiani – ha concluso – che indica questo bisogno quale priorità, è ben il 10% in più rispetto al dato nazionale.
Quello che emerge è dunque un carattere sentimentale, addirittura romantico.
Un’immagine inedita rispetto a quella che tradizionalmente identifica i marchigiani concreti e minimalisti.
Emerge infine la forte attitudine a protestare e segnalare le disfunzioni vissute, a sottolineare soprattutto le carenze della pubblica amministrazione.
Uno stimolo costante dell’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni, che rende necessaria l’azione di buon governo se si vuole avere un minimo di consenso”.
 

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