Il confronto vivace in presenza di numerosi rappresentati istituzionali, operatori culturali, enti e imprese culturali e creative, intellettuali ed economisti è confluito sulla necessità di attivare ogni misura per valorizzare e dare nuova linfa vitale a quel patrimonio di arte, cultura, beni, paesaggi ma anche di creatività, idee, innovazione e sapienza storica che rendono le Marche ‘un caso’ sullo scenario nazionale.
Dopo l’invito del presidente della Regione, Gian Mario Spacca, al patto tra istituzioni per investire su cultura e turismo e cogliere le eccezionali opportunità di sviluppo che si prospettano, le immagini del suggestivo promo di Sky Arte “The genius of Marche” hanno dato una concreta testimonianza della ricchezza culturale della regione.
I documentari, di cui ha parlato il direttore di Sky Arte, Roberto Pisoni, andranno in onda a primavera in due parti sul filone artistico e musicale in cui sono protagonisti personaggi illustri, musei, biblioteche, teatri storici, aree archeologiche, chiese, borghi e i paesaggi.
‘Azione culturale tra smart city e smart land’ è il tema di Aldo Bonomi, direttore del Consorzio Aaster, che ha dimostrato come le Marche siano un distillato di Italia rappresentando fortemente il tratto identitario più tipico dell’Italia di mezzo: “Le Marche si inseriscono nella cornice del cambiamento anche territorialmente essendo orientate verso la Macroregione adriatico ionica – ha detto – sono allo stesso tempo ‘smart city e smart land’, nella loro interezza città e territorio creativo insieme, un unicum in Italia”.
“Marche paradigmatiche per essere un laboratorio, in Italia e in Europa, con l’approccio dei distretti culturali creativi anticipatari di quanto stabilisce il programma settennale di Europa Creativa” è stata la conclusione ai lavori dell’europarlamentare Silvia Costa.
“Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – ha detto - sono gli obiettivi con cui l’Unione Europea ha varato la programmazione pluriennale 2014-2020 in cui cultura, creatività e innovazione rappresentano dimensioni trasversali dell’impegno europeo per il prossimo settennio.
Tante le opportunità aperte dai nuovi programmi Europa Creativa, Horizon 2020 e dallo spazio conquistato per questi settori grazie allo sforzo del Parlamento Europeo all’interno delle Politiche di Coesione”.
“Con l'impegno come relatore di Europa Creativa – ha aggiunto Costa - la cultura è trasversalmente presente nella programmazione 2014-2020: la sfida è che l'Italia assumesse una posizione di leadership nella governance e nella capacità di una programmazione regionale integrata a sostegno di una stagione di sviluppo fondata su cultura, turismo culturale, ICC, e audiovisivo.
Ampliando anche l'accesso del pubblico e il suo sviluppo e sulla formazione di nuove competenze e professionalità nel settore.
Adesso la parola passa al Governo, tramite l'accordo di partenariato relativo ai fondi delle politiche di coesione, che per l'Italia prevedono uno stanziamento di più di 30 miliardi, e alle Regioni, che attraverso l'azione programmatica dei prossimi mesi che potranno ottenere risorse per le azioni in ambito culturale.
Sarà la battaglia degli assessori alla cultura, delle città, delle istituzioni, delle associazioni culturali, delle imprese creative di cui le Marche sono ricche, a fare la differenza".
Grande la soddisfazione dell’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini, per i lavori svolti in questa due giorni alla Mole: “Giornate che hanno offerto una notevole quantità di spunti e indicazioni progettuali – ha detto - traducibili in progetti concreti che proseguiremo immediatamente, già nei prossimi giorni”.
Spacca: “Coinvolgere tutta la comunità marchigiana nella costruzione di una nuova forma di economia: cultura, ambiente, turismo”
“La Regione vuole condividere con tutta la comunità marchigiana, e non solo con gli addetti ai lavori, la riflessione sulla cultura e il suo legame con il turismo, l’ambiente, l’agricoltura. E’ necessario uscire dalla torre d’avorio per estendere a più soggetti possibile questo messaggio di prospettiva affinché sia condiviso e sperimentato, soprattutto dai giovani. Perché ciò accada occorre consapevolezza delle opportunità di crescita, sviluppo, reddito e occupazione per il futuro, che tale prospettiva offre”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel suo intervento di questa mattina al forum “Cultura come risorsa/come valore 2.0 - Le Marche laboratorio culturale per il Paese”.
“Diversi anni fa – ha detto Spacca – abbiamo avviato un progetto che puntava a fare della nostra regione un laboratorio in cui un nuovo motore di sviluppo affiancasse quello tradizionale manifatturiero. Una nuova forma di economia fatta da cultura, ambiente, territorio, nuova creatività che nasce dalla combinazione di tutti questi fattori. La Regione ha così avviato un grande investimento per la valorizzazione e il recupero dei beni culturali delle Marche: borghi, mura medievali, centri storici, teatri, chiese. Un patrimonio che, oggi, è in grado di creare ricchezza, reddito, occupazione nel settore culturale, a vantaggio di tutta la comunità marchigiana”. Il percorso di valorizzazione avviato dalla Regione ha puntato anche ad accrescere la consapevolezza di sé da parte dei marchigiani. Obiettivo ricercato anche attraverso una sempre maggiore presenza delle Marche nel mondo: l’operazione con Dustin Hoffman e le grandi mostre di opere marchigiane all’estero (Russia, Cina, Canada, Stati Uniti, Argentina, ecc.) sono tasselli di questa strategia.
“Un percorso che vogliamo proseguire – ha aggiunto Spacca – e che va tenacemente consolidato anche attraverso l’incremento delle capacità imprenditoriali in questo settore. Occorre lavorare su nuovi progetti che aiutino a risolvere il vincolo delle risorse finanziarie nazionali in drastica riduzione. In questo senso la Regione vuole continuare ad aprirsi al mondo, cercare connessioni sui mercati internazionali. Le Marche godono di una straordinaria reputazione all’estero, dove c’è grande disponibilità da parte di istituzioni e privati a costruire con noi progetti e produzioni nel campo della cultura”.
Altro grande tema, l’utilizzo delle risorse europee della prossima programmazione 2014-2020 (un miliardo di euro per le Marche). Il Por, ad esempio, sarà utilizzato anche per progetti di crescita del settore cultura. “Nella dimensione europea – ha concluso – c’è un’altra grande prospettiva: la Macroregione adriatico ionica. Anche in questo caso sarà possibile proporre progetti in campo culturale”.