Spacca:'Scongiurare tre minacce: ignorare, rimuovere e negare'

Spacca:'Scongiurare tre minacce: ignorare, rimuovere e negare'

Un esempio sono 'Le ignobili e vigliacche minacce rivolte proprio ieri alla comunità ebraica di Roma'

“L’ignoranza genera mostri. La rimozione produce violenza. La negazione spinge alla ripetizione del male.
E’ così che possiamo rispondere a chi si domanda se abbia ancora senso celebrare il Giorno della Memoria.
Ignorare, rimuovere, negare: è per scongiurare queste tre minacce, che sì, ancora oggi ha un senso straordinario dedicare una giornata di riflessione all’Olocausto”.
Lo dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria oggi in Consiglio regionale.

“E’ la cronaca, anche delle ultime ore, a metterci di fronte all’obbligo morale di continuare, tutti, a mantenere viva la memoria su una delle pagine più tragiche che hanno segnato la storia dell’umanità – sottolinea Spacca - Le ignobili e vigliacche minacce rivolte proprio ieri alla comunità ebraica di Roma sono lì a ricordarci che, a quasi 70 anni dal disvelamento dell’orrore dei campi di sterminio nazisti, il cammino verso un mondo di pace e tolleranza è ancora lunghissimo e disseminato di ostacoli.
Tutti, a partire dai rappresentanti delle Istituzioni, siamo quindi chiamati ad un supplemento di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, per trasmettere loro valori fondanti del vivere civile: il rispetto dell’altro, l’accettazione e la comprensione delle differenze, la condivisione delle sofferenze altrui. Un compito altissimo e tremendamente difficile”.

Secondo Spacca, la strada per assolvere questo compito è quella che anche oggi è stata praticata in Consiglio regionale: l’esempio attuale e la memoria del passato. “Ripercorrere con il ricordo, l’ascolto, la testimonianza – dice - i momenti più bui dell’umanità.
Lo sterminio degli ebrei, delle minoranze religiose, dei dissidenti politici, dei rom, dei disabili perpetrato dalla lucida ferocia dei nazisti è uno dei più oscuri. Una ferita mai rimarginata, un marchio indelebile nella storia dell’uomo. Un tragico copione portato in scena tante, troppe volte nel corso dell’ultimo secolo. Un fardello pesantissimo che ha lasciato cicatrici profonde che si riaprono ogni volta che l’odio religioso ed etnico arma la mano dell’uomo”.

Secondo Spacca ci sarà speranza se ci saranno ancora domande. “Ai ragazzi – conclude - dobbiamo dire: domandate, chiedete, lasciatevi trasportare dalla curiosità di sapere, di conoscere. Fatevi raccontare, leggete le storie individuali e collettive, cercate su internet le testimonianze.
Ricostruite la geografia del dolore che anche nelle Marche ha avuto le sue tragiche tappe, come il Campo di prigionia di Servigliano. Chiedete ai vostri nonni, agli anziani, del dolore, ma chiedete anche della speranza e del coraggio. Nella tragicità dei numeri che spesso accompagna le celebrazioni del Giorno della memoria con la dolorosa conta delle vittime, ce n’è uno che voglio ricordare oggi: 24.811.
E’ un numero di speranza. Sono i Giusti tra le Nazioni ricordati nel memoriale Yad Vashem: donne e uomini che, salvando anche una sola vita a rischio della propria, hanno mantenuto aperta la porta alla fiducia in un’umanità giusta. Moltiplichiamo quel numero per 10, per 100 e avremo i tantissimi, anonimi eroi che come i Giusti salvarono, anche nella nostra regione, perseguitati, intere famiglie.
Cerchiamo le loro storie e i loro nomi e rispondiamo con questi ai gesti e alle scritte infami di chi, oggi, crede di poter offuscare il ricordo delle vittime dell’Olocausto”.

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