Da parte dei ragazzi, attraverso i loro lavori, è emersa una grande sensibilità verso il tema”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche giovanili e ai Diritti e Pari opportunità, Paola Giorgi, nel corso della cerimonia di inaugurazione (alla Mole Vanvitelliana di Ancona) della Mostra didattica itinerante delle scuole marchigiane “Legal-Mente, Itinerari per una cultura della legalità”.
La mostra (aperta nel capoluogo fino al 2 dicembre), toccherà poi Fano (12/27 dicembre), San Benedetto del Tronto (10/22 gennaio 2014), Fermo (24 gennaio/9 febbraio 2014) e Macerata (15/27 febbraio 2014). Rappresenta l’ultimo tassello di un percorso formativo voluto dal Garante dei diritti degli adulti e dei bambini, dal dipartimento delle Politiche integrate di sicurezza della Regione Marche, dall’Ufficio scolastico regionale, in stretta collaborazione con la Giunta regionale. L’iniziativa è stata avviata due anni fa, con la collaborazione di alcuni istituti scolastici delle varie province marchigiane e si è sviluppata lungo un percorso di educazione alla legalità, da realizzare all’interno delle istituzioni scolastiche aderenti. Il tema è stato sviluppato dai ragazzi sotto diversi punti di vista e piani operativi. I risultati vengono ora presentati alla comunità regionale attraverso questa mostra itinerante., inaugurata oggi, in occasione della ricorrenza della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre 1989).
“Il tema della legalità – ha detto l’assessore Giorgi nel suo intervento - è assolutamente centrale nella progettazione di una nuova organizzazione civile. Va affrontato con energia per vincere le sfide che siamo chiamati a combattere per avviarci verso una società più giusta e veramente democratica, nella quale tutti i cittadini siano realmente e sentano profondamente di essere uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri sui quali si incardina il sistema di relazioni nel quale vivono, operano, lavorano”. Alcuni progetti, in particolare, affrontano il tema del bullismo, ricercandone le cause e proponendone i possibili rimedi, altri hanno previsto incontri con esperiti del sistema penitenziario, della Magistratura e della Polizia di Stato: “La scelta è stata quella di condividere l’iniziativa anche con il resto della società civile – ha spiegato l’assessore - per dare maggiore forza alla possibilità di penetrare le coscienze degli adulti che sembrano assolutamente impermeabili ai valori più alti del vivere civile che non siano il mero profitto e il successo a ogni costo, anche a scapito del più debole e del diverso”.