Nel Piano, frutto di una complessa attività di concertazione con le parti sociali e incontri con le scuole, vengono ritenute ammissibili le richieste dell’Istituto tecnico per geometri “Genga” di Pesaro (istituzione di un nuovo indirizzo professionale per “Operatore del legno nel settore dell’edilizia”), dell’Istituto omnicomprensivo “Della Rovere” di Urbania (nuovo indirizzo professionale per “Operatore dell’abbigliamento”), del Comune di Fratte Rosa (graduale estensione del metodo montessoriano dalla scuola dell’infanzia alla primaria) e del Comune di Urbino (statalizzazione della scuola comunale dell’infanzia “Villa del Popolo” con annessione all’IC “Volponi”). Tra le richieste centrali rivolte alla Regione c’è il mantenimento delle autonomie scolastiche “sottodimensionate”, con la riassegnazione del dirigente scolastico e del direttore amministrativo all’IC “Lapi” di Apecchio, al liceo artistico “Mengaroni” di Pesaro e all’Istituto tecnico per geometri “Genga” di Pesaro.
“Ogni scuola - ha detto l’assessore alla Pubblica istruzione Domenico Papi nell’illustrare il Piano - è frutto di un percorso, di una propria storia. Bisogna sfuggire al meccanismo secondo il quale se la scuola va sotto di qualche alunno gli si toglie il dirigente scolastico e l’autonomia. A quella scuola si spegne l’anima, come se ad una squadra si togliesse l’allenatore. Ci sono istituti che esprimono l’intera storia di un territorio. Il nostro obiettivo è far recuperare la piena autonomia a quelle scuole che l’hanno persa”.
Unanime il riconoscimento dei consiglieri all’attività dell’assessore, con complimenti anche dall’opposizione. Al riguardo, il capogruppo Pdl Antonio Baldelli ha ringraziato Papi per “l’umanità, sensibilità e amore con cui ha presieduto fino ad oggi il suo compito”, evidenziando al tempo stesso “le lacune del trasporto scolastico, che fa acqua da tutte le parti, non per responsabilità della società Adriabus ma a causa dei mancati trasferimenti dello Stato, che tra tutte le regioni ci ha considerato la Cenerentola”.
Al riguardo l’assessore Papi ha spiegato come, nonostante i tagli statali al trasporto pubblico, la Provincia abbia mantenuto costante il livello di quello scolastico, proprio per mantenere un adeguato servizio.
Tra le proposte dichiarate “non ammissibili” c’è anche quella del Comune di Fano per l’apertura di una succursale dell’Istituto tecnico agrario “Cecchi” di Pesaro nei locali del Codma. Diversi i motivi illustrati dall’assessore Papi: la non competenza in materia da parte dei Comuni (che hanno competenze solo su scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado), la mancanza di pareri da parte degli organi collegiali del “Cecchi” e le caratteristiche proprie dell’istituto di Villa Caprile, “che ha un’interessante economia legata al commercio dei propri prodotti e al finanziamento del ministero, con un convitto per gli studenti e possibilità di semi-convitto, oltre ad essere strettamente collegato al territorio”.
Al riguardo, il consigliere Daniele Sanchioni (Pd), che per primo aveva a suo tempo proposto di creare a Fano una sezione distaccata del Cecchi, ha chiarito la sua posizione spiegando di non aver mai voluto trasferire la scuola ma di aver pensato, visto l’incremento delle iscrizioni negli ultimi 5 anni (+40%) “di creare a Fano una sezione di specializzazione, avendo già il Codma ospitato in passato nei suoi locali la facoltà di Biotecnologie dell’Università di Urbino ed essendo Fano la più importante città nella regione sul versante agricolo, con oltre 2000 imprese”. Da parte sua, il consigliere di Scelta civica Roberto Giannotti ha difeso la “indivisibilità” dell’istituto di Villa Caprile, chiedendo “un tavolo di confronto che consenta di monitorare l’articolazione delle strutture scolastiche sul territorio e l’organizzazione di servizi nell’interesse degli studenti e delle loro famiglie”.