L’evento, dal titolo “Insieme per Verdi”, ha presentato in occasione del bicentenario della nascita del grande operista, alcune tra le più belle e note arie verdiane, affiancate da composizioni di altri grandi autori del melodramma italiano quali Donizetti, Puccini e Mascagni.
I suoi protagonisti, il soprano Afra Morganti, i tenori Massimiliano Costantino e Francesco Tuppo, accompagnati al pianoforte dal maestro Paolo Ceccarini, e dal Quintetto degli archi della formazione “I Solisti Piceni” – Piergiorgio Troilo, Daniele Funari, Renato Marchese, Emiliano Finucci, Daniela Tremaroli – guidati dalla bacchetta dal bravo maestro Benedetto Guidotti, hanno richiamato un pubblico straordinariamente folto. I curricula dei protagonisti del resto sono già di per sé di grande interesse.
Afra Morganti, Massimiliano Costantino e Francesco Tuppo da tempo affacciatisi non solo al panorama nazionale con presenze in quasi tutti i più importanti teatri italiani, ma a quello internazionale con una duttilità non frequente: dall’Opera, alla musica vocale da camera, all’Operetta; Paolo Ceccarini pianista e compositore di esperienza con interessi verso la musica pianistica, vocale, improvvisata all’interno di vasto ed articolato percorso; la realtà de “I Solisti Piceni”, non solo un fiore all’occhiello del territorio, ma un importante organismo impegnato con moltissimi concerti e corpose pubblicazioni, nella valorizzazione del patrimonio musicale dimenticato del Piceno.
Ogni angolo preposto al pubblico e pure la strada, per l’occasione chiusa al traffico, poco sovrastante il palco, raccoglieva spettatori rimasti in piedi per tutta la durata delle esecuzioni, incantati dalla bellezza delle musiche e dalla bravura dei cantanti, peraltro assai bene amalgamati con gli accompagnamenti strumentali.
Il programma, ottimamente calibrato, dopo un’apertura mozartiana con l’Ouverture tratta dall’opera “Le nozze di Figaro”, ha regalato l’ascolto di “Una furtiva lagrima”da Elisir d’amore di Donizetti interpretata con passione dalla espressiva e filata sonorità della voce del tenore catanese Massimiliano Costantino, seguita da “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Puccini magistralmente eseguita dal soprano Afra Morganti, la quale, pure col timbro caldo, tipicamente lirico ed intenso proprio della sua vocalità, ha saputo restituire in quest’aria l’emozione e il dolore filiale del personaggio pucciniano.
La presentazione dei cantanti si è conclusa con il giovanissimo tenore Francesco Tuppo, napoletano, dotato di una giocosità tutta partenopea, poi manifestatasi in opportuni momenti del concerto, ma giustamente ben sorvegliata nell’aria “Dal labbro il canto” da Falstaff di Verdi, accompagnata qui, con perizia e sensibilità, dal solo pianoforte. A seguire, attraverso “Vissi d’arte” da Tosca o “La vergine degli angeli” da La forza del destino, da Afra Morganti eseguiti rispettivamente con drammatica tensione e con evanescente dolcezza, oppure in “Quando le sere al placido” interpretato con fluente cantabilità da Massimiliano Costantino, o ancora in “La donna è mobile” cantata da Francesco Tuppo con esplicita chiarezza, il concerto ha proposto un alternarsi mai interrotto di momenti capaci di individuare con precisione i più disparati stati d’animo.
Oltre alle arie, inframezzate da una morbida esecuzione guidata dal maestro Guidotti de l’”Intermezzo” da Cavalleria Rusticana di Mascagni – del quale ricorre il 150° dalla nascita –, Duetti come “Un dì felice eterea” da Rigoletto o “Parigi o cara” da Traviata, hanno ulteriormente animato la serata e, in particolare, le voci molto affini nel colore di Afra Morganti e Massimiliano Costantino hanno reso come grande coesione, quei geniali dialoghi messi in musica. Alla fine un’ovazione, e quale immancabile bis, “Il brindisi” da Traviata, vivacissimo e ulteriormente animato da un accenno di ballo, forse improvvisato dai solisti, con impareggiabili disinvoltura e dominio del palcoscenico.