Con la complicità di Natalia Encolpio del Resto del Carlino, in un confronto di idee, tema di questa seconda edizione, si sono potute approfondire tematiche rilevanti come l'informazione e la politica, con i conseguenti intrecci nella Rai.
"Questa crisi è la nostra tempesta perfetta: tutti dobbiamo dare qualcosa in più, a partire da noi giornalisti". Ed è proprio il giornalismo l'argomento capace di stuzzicare maggiormente la passione di Vianello: "Il mestiere è semplice: raccontare quello che gli altri non vedono, con correttezza, verificando la notizia". Per l'ex conduttore di Mi manda Rai Tre l'essenziale è l'obiettività con cui si trasmette un'informazione, "perché la verità non esiste, esistono i fatti e le opinioni".
Passando all'evoluzione del giornalismo nell'era digitale, Vianello batte il tasto sulla velocità con cui, al giorno d'oggi, si può creare una notizia: "In teoria basta un tweet, che ha una velocità spazio temporale spasmodicamente più forte, per creare una notizia, ma per noi dell'informazione finché non leggiamo l'ANSA facciamo fatica a immaginarla reale. Per questo il giornalista moderno deve essere più 'bravo' della velocità, essendo un mestiere interamente in dipendenza del fattore tempo".
“Interrogato” da Natalia Encolpio sul rapporto tra politica e informazione, Vianello non si tira indietro: "Viviamo oggi un atteggiamento diverso nei confronti dei nostri amministratori, ma continuo a propugnare la separazione dell'azienda Rai dalla politica", un passaggio obbligatorio ancora lontano dal realizzarsi "ma continuo a mantenere la mia autonomia".
Infine, un accenno alla situazione politica. Il presentatore, infatti, si lascia infine andare ad un commento: "Reputo scandaloso che si discuta di tutto tranne che del motivo con cui Napolitano è stato costretto alla riconferma: una nuova legge elettorale in grado di restituire ai cittadini, attraverso la reintroduzione delle preferenze, il diritto di scegliere i propri rappresentanti". Eppure il direttore di Rai Tre vede un Parlamento immobile sotto questo punto di vista, "e se non si prenderanno provvedimenti la ferita con il Paese diverrà insanabile".