Proseguono così gli incontri inaugurali con grandi personalità della cultura contemporanea, dopo quello dello scorso anno con lo scenografo Dante Ferretti. In questa occasione Fuksas presenta, anche con l’ausilio di interventi multimediali, i suoi lavori e i suoi progetti. A conversare con lui c’è il direttore artistico del Macerata Opera Festival, Francesco Micheli.
Di origini lituane, Massimiliano Fuksas, che insieme alla moglie Doriana lavora anche per aziende maceratesi come Poltrona Frau e Nuova Simonelli, è tra i principali protagonisti della scena architettonica contemporanea sin dagli anni ’80. Fuksas crea il suo studio a Roma nel 1967, cui fa seguito quello di Parigi nel 1989. Dal 2008 ha uno studio a Shenzhen, in Cina.
È stato visiting professor presso numerose università, tra le quali la Columbia University di New York, l’École Spéciale d’Architecture di Parigi, l’Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Staadtliche Akademia des Bildenden Kunste di Stoccarda. Dal 1998 al 2000 è stato direttore della VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia: Less Aesthetics, More Ethics.
Dal 2000 è autore della rubrica di architettura fondata da Bruno Zevi, del settimanale L’Espresso.
La conferenza dell’archistar è seguita alle 21, nel cortile di Palazzo Conventati, dall’evento “Magnificat”, concerto degli allievi dell’omonimo Istituto di Gerusalemme, scuola internazionale di musica fondata da Armando Pierucci, francescano di origini jesine, uno fra i più grandi maestri virtuosi di organo del nostro tempo.
Maya Dabit e Shirin Abd El Nour (13 e 15 anni, alla chitarra), Hadeel Sabat e Carlos Rofa (16 e 18 anni, al flauto) e Maria Neishdat (29, pianoforte) giovani ragazzi, ma già musicisti esperti, sono pronti ad esibirsi a Macerata, prima di proseguire con la loro tournée nelle Marche.
Interpreti quasi tutti teenager, appartenenti a etnie e religioni differenti, che mostrano come l’amore per la musica è in grado di superare tutti i Muri e Divisioni. Gli allievi eseguono un repertorio di diciotto brani, tra cui spiccano opere di Debussy, Bach, Chopin, Corelli e Händel.
L’Istituto Magnificat, giunto quest’anno al diciottesimo anno di attività, conta tra i suoi studenti oltre duecento allievi. La scuola è aperta ad insegnanti, studenti, personale ausiliario e fruitori senza discriminazione di lingua, razza, religione o paese di provenienza: si possono trovare mescolati Israeliani, Palestinesi e Armeni di religione ebrea, cristiana o mussulmana. La musica non è lo scopo unico dell’insegnamento, ma il mezzo attraverso il quale si educa al dialogo e alla convivenza pacifica.