Ad Ascoli il teatro romano illuminato

Ad Ascoli il teatro romano illuminato

“Ci eravamo impegnati a recuperare il teatro romano non soltanto come parco  archeologico – dice il sindaco Guido Castelli - volto a divenire uno dei  maggiori poli turistici della città ma anche a realizzarvi una sorta  di  anfiteatro naturale pronto  ad ospitare  una serie  di eventi  consoni a tale dimensione. Come anfiteatro naturale già da alcuni anni – prosegue il sindaco Castelli – avevamo restituito l’impianto alla sua funzione, ospitandovi spettacoli teatrali di grande interesse ed ora ne abbiamo completato il recupero con questo nuovo impianto di illuminazione.
Tutti ora possono ammirare questo pezzo di storia ascolana nella sua suggestiva bellezza, grazie ad un impianto di illuminazione che ne valorizzerà, specie nelle notti d’estate le sue peculiarità”.
L’impianto, con un consumo di energia estremamente ridotto (solo 3Kw) consta di 120 punti luce ed è stato realizzato dalle ditte Eredi Luzi, Elettro Sistem (per l’impianto di videosorveglianza e di emergenza), Rema-Tarlazzi (per i corpi illuminanti della Guzzini), ed Emisfero che ha attrezzato la zona destinata al pubblico.

Il teatro romano. Un pezzo di storia della nostra città, una tappa obbligata per i turisti che sempre più numerosi si soffermano ad ammirare questo splendido esempio di architettura teatrale romana, si accinge a tornare luogo di rappresentazione ed intrattenimento  colto.
Riportato alla luce nel 1932, secondo alcuni sarebbe stato realizzato alla fine del 1° sec. A.C. e quindi dopo la distruzione della città ad opera di Strabone. Per altri, invece, i resti dello spazio per il ”coro” o “orchestra” sarebbero di origine greca perché assenti nell’architettura teatrale romana e quindi farebbero pensare al rifacimento di un teatro già esistente prima della devastazione romana.
La presenza di questa struttura teatrale (il diametro massimo della cavea era di 95 mt.) testimonia dell’alto livello culturale raggiunto da Ascoli. Gli scavi, che si protratti dal 1932 al 1959, hanno portato alla luce i radiali della cavea in opus reticulatum, l’orchestra (che corrisponde alla nostra platea), il corridoio semianulare tra le gradinate (praecinctio) e la parte alta delle gradinate (summa cavea). Inoltre accanto al pulpitum vi sono dei resti di un vano abside che aveva, probabilmente, una funzione di servizio.
“E’ uno dei gioielli della città, meta continua di visitatori, - prosegue il primo cittadino ascolano - e con questo nuovo impianto di illuminazione vogliamo potenziare ulteriormente l’obiettivo che ci eravamo prefissi di creare un parco  archeologico volto a divenire uno dei  maggiori poli turistici della città e, al contempo, realizzare una sorta  di  anfiteatro naturale pronto  ad ospitare  una serie  di eventi  consoni a tale dimensione. Il nostro obiettivo –prosegue il sindaco Castelli - è quello di poter contare  su un luogo di grande bellezza dove poter proporre spettacoli dal vivo nelle serate estive e già mercoledì il pubblico potrà seguirvi Ascanio Celestini nell’interpretazione de La strage dei proci, uno degli appuntamenti della rassegna di teatro classico proposti da TAU .
Il Teatro Romano è fonte di grande attrattiva e credo che possa essere lo scenario perfetto per prosa, musica e altre arti da proporre per spettacoli sotto le stelle”.