Come ha spiegato nel briefing Giuseppe Dalla Torre, presidente del tribunale vaticano, i reati contro i minori erano già perseguiti e puniti nell’ordinamento vaticano ma erano ricompresi in norme più generali.
E’ un importante passo avanti nella lotta agli abusi sessuali contro minori iniziata da Benedetto XVI e che Papa Francesco intende proseguire con rigore, dal momento che sono sottoposti alle nuove norme non solamente gli “officiali” ed i dipendenti della Curia Romana ma anche i nunzi apostolici,il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede,i dipendenti di organismi ed istituzioni legati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino o no sul territorio dello Stato della Città del Vaticano.
Introdotto nell’ordinamento vaticano l’articolo 116 bis per chi ruba documenti segreti ovvero“di particolare tenore di riservatezza”come ha precisato Giuseppe Dalla Torre per cui la pena lievita da quattro ad otto anni.E’ stato abolito l’ergastolo sostituito da una pena massima detentiva che va dai 30 ai 35 anni.
Introdotte infine pene per i delitti di genocidio ed apartheid sulla falsariga delle disposizioni dello Statuto della Corte penale internazionale.Le nuove norme andranno in vigore il primo settembre ed in questo Motu proprio di Papa Francesco risulta sempre più evidente la continuità dei due pontificati nella sostanza, al di là delle differenze personali.