Ultimo tocco che lo contraddistingue è la poesia. Ogni suo film, ogni suo libro, ogni suo articolo, come anche il suo meraviglioso Cinema Azzurro è fortemente permeato dalla poesia.
Silvano Agosti sarà ospite della Fondazione Diverso inVerso domenica 30 giugno. Terrà un seminario "Dall'impotenza alla creatività" alle ore 16,30. Seguirà una conferenza pubblica su "Lettere dalla Kirghisia ed altre perle" e la Fondazione conferirà il titolo di socio onorario ad Agosti aprendo una raccolta firme (per tutta l'estate) per appoggiare la sua sacra domanda ufficiale all'Unesco e alle Nazioni Unite affinché l'Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell'umanità.
Ceneremo insieme in giardino, come tutte le estati da un po' di anni.
Alle ore 22 la serata si concluderà con la proiezione di "La seconda ombra".
Il film tratta le vicende legate a Franco Basaglia direttore del manicomio di Gorizia e promotore della legge che porta il suo nome che ha rivoluzionato la concezione del malato mentale.
Gran parte del cast è composto da persone che hanno realmente lavorato o vissuto nei manicomi di Gorizia e Trieste.
Il titolo del film sarebbe dovuto essere "Il Muro", racconta Agosti «perché io volevo raccontare questo momento fiabesco in cui Basaglia ha detto ai suoi 1200 ricoverati buttiamo giù il muro in modo che la gente veda cos’è il manicomio, e ho costruito questa fiaba di questi straordinari personaggi che decidono di buttare giù la barriera fisica che li separa dal mondo circostante, sperando inutilmente che cadano anche tutte le altre barriere... io ho intitolato il film la seconda ombra perché questo personaggio mi ha profondamente colpito, guardate che sintesi perfetta di 250 anni di realtà manicomiale: "Quando medici e infermieri con la scusa di curarmi, mi torturavano, io mi rifugiavo nella mia seconda ombra, e non sentivo più niente". E cos’è la seconda ombra forse? È il destino che ogni persona non ha vissuto e non sta vivendo, mi sarebbe straordinariamente caro che le persone si chiedessero almeno una volta al mese o alla settimana, "ma io sto vivendo il destino che mi ero preconizzato e che volevo vivere?". Sarei tanto contento che i più rispondessero di sì, finora credo che le cose siano organizzate in modo tale che sia abbastanza impossibile rispondere di sì»
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Biografia di Silvano Agosti
Dopo aver viaggiato giovanissimo per l'Europa in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e l'Africa del Nord, ha frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (dove aveva come collega di studi Marco Bellocchio e Liliana Cavani), diplomandosi nel 1962. Il suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d'oro (come migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa di studio ottenuta grazie a questo premio, Agosti sceglie di andare a Mosca presso l'istituto statale di cinema dell'Unione Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando contestualmente l'opera di Ejzenstejn.
Dopo aver collaborato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio nonché alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio Morricone su incarico di Bellocchio per il film I pugni in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinematografica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone. Il giardino delle delizie fu invitato all'Expo universale di Montreal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in quell'anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia.
Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la via di compositore del commento musicale cinematografico. Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia realizzando Matti da slegare con Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata all'ospedale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documento e fiction incentrato sul tema dell'istituzione manicomiale. Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione 11 marzo Cinematografica, cooperativa che produrrà tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival internazionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986).
Sul piano dell'attività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi di poesia. Fanno parte della sua produzione: L'uomo proiettile(candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada(candidato al Premio Strega), , Uova di Garofano, La ragion pura, Il giudice, La Vittima, L'assassino, Il semplice oblio(candidato al Premio Strega), , Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L'estro armonico; i racconti Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, "Come realizzare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere neppure un euro".
Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel decennio 1968 - 1978. Agosti ha collaborato ad alcuni programmi televisivi di Fabio Volo. Da quarant'anni, alternando viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma. Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all'Unesco e alleNazioni Unite chiedendo che l'Essere Umano venga proclamato Patrimonio dell'umanità