Tre mesi di preparazione hanno fatto da preludio alla presentazione ufficiale tenutasi ad Appignano del Tronto presso la chiesa di San Giovanni Battista il 19 maggio 2012.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, l'Oratorio I Discepoli di Emmaus di Appignano del Tronto, l'Amministrazione Comunale, l'Associazione Culturale Frammenti, la Pro Loco e il Centro Studi Francesco d'Appignano sono stati fautori del progetto, con il sostegno delle locali sezioni di Croce Verde e Protezione Civile per la sicurezza pubblica. Mettendo in sinergia capitale umano, con un’iniziativa di intervento di “gente che aiuta gente” e contribuendo economicamente, i vari enti si mobilitano istaurando una collaborazione che ha come scopo l’assoluta necessità di sostenere il Paese aiutandolo a superare le drammatiche esperienze che hanno profondamente segnato la comunità, ritrovando la fiducia nelle istituzioni.
Tramite i giovani, risorsa fondamentale alla quale il Progetto fa riferimento, con l’aiuto delle loro famiglie e quindi anche degli anziani, si ha come obiettivo la valorizzazione del territorio, riscoprendo le antiche tradizioni e tramandando valori che ricoprono il ruolo di cuore pulsante del Paese. Le varie attività organizzate hanno sensibilizzato gli abitanti e hanno maturato in loro una curiosità che li ha spinti ad avvicinarsi al progetto, incuriositi, colpiti e interessati dalla collaborazione dei vari enti.
Decine le iniziative svoltesi durante questo primo anno di attività, spettacoli, festival, convegni, lezioni di recupero per studenti; corsi dedicati agli appignanesi di tutte le fasce di età, dal teatro per adulti e bambini, all'educazione musicale rivolta gli alunni della scuola dell'infanzia e primaria, al canto per i più piccini, la danza, la fotografia, fino ad un master di cucina che si è svolto in tre gruppi data la grande richiesta.
Nella sua intensa operosità il progetto può vantare in particolare due iniziative: un laboratorio di giochi in legno e una saggio di musica e teatro.
Sfruttando il valore aggiunto della piccola comunità di Appignano, il plesso scolastico, sono stati coinvolti insegnanti, bambini e genitori, il 19 maggio e il 26 maggio durante la giornata dei giochi con l’associazione Fantulin, quando nel primo giorno i ragazzi della scuola media hanno intervistato un professore dell’Università di Macerata, studioso di Francesco di Appignano e in seguito i bambini della scuola elementare e materna hanno dato sfogo alla loro fantasia nel laboratorio di giochi in legno dell’associazione Fantulin, facendo un salto nel passato plasmando con le loro mani i “giochi di una volta”.
Un momento fondamentale che metteva in luce il lavoro e l’impegno di bambini e giovani, aiutati anche dai genitori, è stato il saggio, dove è stata riscontrata la partecipazione di grandi e piccini, parte attiva dell’iniziativa con la realizzazione delle stesse sceneggiature.
Come evento clou nell’ultima domenica di agosto, Il progetto prevede il ritorno nel borgo natio degli “espatriati”. In tale circostanza in un clima conviviale e di festa collettiva tutti gli intervenuti, insieme alla cittadinanza, hanno potuto verificare la concretezza operativa delle iniziative proposte dalle varie associazioni e quindi dello slogan che sponsorizza tutto il macroprogetto.
Il progetto RiAppignano… sottolinea con la parola stessa, nel suffisso che precede il nome del Paese, la voglia di rinascita, di riscoperta e di recupero della memoria come base di formazione delle famiglie del tessuto urbano e del territorio in modo che venga generata un’interazione e una cooperazione con le istituzioni.