Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola ha evidenziato come in questo strumento della Regione Marche ci sia una spinta a progettualità interdisciplinari e intersettoriali perché le Marche vedano rafforzate in un periodo di crisi le sue doti di seconda regione più manifatturiera d'Italia.
E che ci sia bisogno sempre più di confronto con i cittadini, le imprese, il territorio in modo più estensivo, lo dimostrano le domande e anche il rimbecco che è giunto dal pubblico.
«Perché il Distretto Culturale Evoluto – dice Marcolini – è un tentativo di sostenere con risorse aggiuntive e trovate con grande sacrificio, senza nulla togliere alle provviste ordinarie per la Cultura regionale, un percorso innovativo per rilanciare il sistema marchigiano».
Nell'ex pescheria ormai assurta a angolo culturale, abbiamo ascoltato alcuni interventi critici del bando che denotano (è una nostra interpretazione) un modo “chiuso” di vedere e parlare di cultura. Cultura non possono solo essere i monumenti della città, o soltanto il rinchiudersi in uno stereotipato vivere da artista, magari permeato da sofferenze ispiratrici, ma crediamo il tipo di vita che conducevano gli operai e gli artigiani che in quei secoli hanno permesso di erigere quei monumenti che oggi ammiriamo.
Non fosse altro per l'origine dalla quale deriva la parola cultura: “colo”, verbo latino che significa “coltivare” (e quindi abitare un luogo).
Puòessere la terra l’oggetto del coltivare, oppure la casa, o la regione geografica, o la persona stessa, la famiglia, il gruppo sociale, il “colere”, il “coltivare” o il coltivarsi rende l'uomo libero e non chiuso una teca di cristallo.
Di per sé quindi il concetto di cultura esige l'intersettorialità e l'interdisciplinarità.
E l'assessore Marcolini ha cercato di approfondire questi concetti parlando di moda, di alta sartoria italiana, di una cultura che ora fonda sulla velocità della rete, dell'orizzontalità della cultura dei nostri tempi, che puòdigitalizzare i monumenti e renderli fruibili ad altri cittadini del mondo, lascia ndoli sempre liberi di venirli a visitare fisicamente quando lo ritenessero.
A spiegare i connotati tecnici del bando sul Distretto Culturale Evoluto c'era Simona Teoldi, responsabile del procedimento.
La dotazione finanziaria del bando regionale è di 1milione e 800 mila euro con una mobilitazione di risorse stimabile in almeno 5 milioni di euro.
L’avviso pubblico intende sostenere, con il concorso finanziario regionale, progetti promossi in partenariato tra soggetti pubblici ed operatori privati, con capofila enti pubblici, caratterizzati da forti componenti culturali e creative capaci di innescare economie locali coinvolgendo operatori economici appartenenti a filiere diverse.
Per promuovere lo sviluppo territoriale a base culturale, la Regione attiva una quota pari a 600.000,00 euro a titolo di anticipazione delle spese sostenute per la progettazione di progetti che saranno ritenuti ammissibili, ma non finanziabili per mancanza di risorse.
Si tratta di un intervento innovativo che intende favorire una progettazione qualificata ed economicamente sostenibile.
Infine, un ulteriore strumento finanziario affiancherà il ciclo di progettazione con l’attivazione del Fondo di rotazione di 2,2 milioni di euro espressamente dedicato alle imprese culturali e creative.
Sono ammessi a beneficio enti pubblici, istituti e luoghi della cultura, enti, associazioni e fondazioni, imprese profit e non profit, istituti di alta formazione post-universitaria, altri soggetti pubblici e privati interessati all’ambito culturale e creativo.
Il finanziamento regionale previsto per la realizzazione di quanto contenuto nel progetto candidato non può superare il 40% del costo complessivo, e comunque non può eccedere l’importo totale di 300.000 euro
Un concorso finanziario dei soggetti proponenti di parte pubblica e privata non inferiore al 60% dell’importo totale del progetto, con dimensione economica complessiva del singolo progetto non inferiore alla soglia di 500.000 euro.
La quota di concorso finanziario al progetto da parte dei partner può essere conferita anche mettendo a disposizione beni strumentali, beni immobili, lavoro in misura non superiore al 10% del costo totale del progetto.
Saranno finanziati non più di tre progetti ‘cantierabili’ di carattere sovralocale (provinciale, interprovinciale, interregionale) per ogni ambito provinciale, capaci di sviluppare attività economiche a partire da contenuti culturali come componente trasversale, e caratterizzati da sostenibilità e quantificabilità delle ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sul territorio e sulle comunità di riferimento.
Particolare importanza sarà attribuita alle caratteristiche dei progetti, che dovranno mirare all’innovazione di prodotti e servizi culturali, sviluppare partenariati stabili, prevedere sviluppi extra-locali anche attraverso la commercializzazione di prodotti e servizi su scala regionale, nazionale e internazionale, sebbene progettati e sperimentati in sede locale, promuovere la ricaduta occupazionale e lo sviluppo di start up, favorire la circolazione delle professionalità nel settore culturale, creativo e manifatturiero, sviluppare spin off e modelli di business innovativi che integrino cultura, creatività e risorse del territorio.
L’avviso pubblico è accessibile sul sito www.cultura.marche.it e www.regione.marche.it .