L’infanzia di Gesù, il terzo libro di Benedetto XVI

L’infanzia di Gesù, il terzo libro di Benedetto XVI

La tiratura, di oltre un milione di copie  è disponibile in diverse lingue, dal croato allo spagnolo, al portoghese, inglese, francese, polacco e spagnolo. Il Cardinale Gianfranco Ravasi,presidente del Consiglio per la Cultura, nel presentarlo ha sottolineato come nel libro “il Papa comincia dal pretorio, il luogo sotto le cui volte Gesù sta per sostenere l’interrogatorio di Pilato, e Gesù alla domanda –donde vieni tu che ti dici un re e però non di quaggiù-che potrebbe sembrare una domanda anagrafica,nel Vangelo di Giovanni diventa simbolica, è l’origine del Cristo. Il Libro -prosegue Ravasi- vuole rispondere a questa domanda”.
Il libro è definito dal suo autore come una “sala d’ingresso” all’intera trilogia su Gesù di Nazaret,ha 176 pagine e si compone di quattro capitoli,di un epilogo e di una breve premessa.
Il primo capitolo è dedicato alla genealogia del Salvatore nei Vangeli di Matteo e Luca. Il secondo capitolo è l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di Gesù e qui Joseph Ratzinger spiega che attraverso una donna – Maria- Dio cerca un “nuovo ingresso nel mondo” per liberare l’umanità dal peccato. Al centro del terzo capitolo troviamo poi l’evento di Betlemme ed il contesto storico della nascita di Gesù. E’ in questo capitolo che il Papa  racconta della stella che spinse i Magi a mettersi in cammino verso Betlemme  quando ci dice che “Keplero ha calcolato che a cavallo tra l’anno 7 e 6 a.C che viene considerato l’anno verosimile della nascita di Gesù, si è verificata una congiunzione dei pianeti Giove Saturno e Marte che diede origine ad una supernova e che essa per settimane sviluppò  una intensa luminosità. –prosegue -lo studioso Friedrich Wieseler di Gottingen sembra aver trovato in tavole cronologiche cinesi che nell’anno 4 a,C era apparsa ed era stata vista durante un tempo prolungato una stella luminosa”. I singoli elementi del racconto della nascita sono densi di significato: la povertà in cui “il vero primogenito dell’universo sceglie di rivelarsi attraverso lo splendore cosmico” che avvolge la mangiatoia, l’amore speciale di Dio per i poveri  si manifesta nell’annuncio ai pastori.
Nel quarto capitolo le figure dei Magi, sono ricostruite attraverso una ricca gamma di informazioni storico-linguistiche e scientifiche e delineate come emblema dell’inquietudine, della ricerca e dell’attesa interiore dello spirito umano.
Infine l’epilogo con il racconto,secondo il Vangelo di Luca, dell’ultimo episodio dell’infanzia di Gesù quando dodicenne si allontana da Maria e da Giuseppe e rimane nel Tempio di Gerusalemme a discutere con i dottori. E’ qui che Egli si manifesta-dice Ratzinger- nel mistero della sua natura di vero Dio ed insieme di vero uomo che “ha pensato ed imparato in maniera umana”.
A 85 anni Joseph Ratzinger continua ad inseguire Cristo nei passi della sua storia terrena da commentatore attento ad ogni sfumatura delle Scritture, di un uomo che pur nato e passato dentro la storia dell’umanità continua ad avere qualcosa di misterioso, di oltre,per cui occorre continuare a cercare.  
 

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