Hanno partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, il sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, la professoressa dell’Università di Urbino Francesca Cesaroni e, per il Rossini Opera Festival, il sovrintendente Gianfranco Mariotti, il direttore artistico Alberto Zedda e il direttore generale Flavio Cavalli. Presenti anche Paola Mazzotti, dirigente dell’assessorato regionale, Carlo Pesaresi, presidente del Consorzio Marche Spettacolo; Davide Rossi, assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino; Catia Amati, segretaria della Fondazione Rossini; Maurizio Gennari, presidente del Conservatorio Rossini di Pesaro; Maria Rosaria Valazzi, neo-consigliera di amministrazione del festival pesarese.
“Il ROF – ha detto l’assessore Pietro Marcolini – è una gemma della cultura marchigiana che si caratterizza per l’eccezionale qualità. La crescita costante di pubblico, in particolare straniero, e la presenza di prestigiosi media, quali, in questa edizione, il New York Times e lo Yomiuri Shimbun, il quotidiano giapponese con maggiore tiratura al mondo, lo confermano”.
“Questo – ha continuato Marcolini - è il secondo anno che gli organizzatori, anziché fare un incontro di presentazione, propongono il rendiconto annuale; scelta apprezzabile, tenuto conto dei buoni risultati raggiunti sia dal punto di vista organizzativo che economico e condizione indispensabile, insieme con la registrazione delle spese, per ottenere il sostegno regionale. Un sostegno che confermiamo e di cui la Regione è molto soddisfatta”.
“Consideriamo l’esser qua a rendere conto della nostra attività di fronte alla Regione un nostro preciso dovere”, ha detto il Sovrintendente Mariotti. “E’ una pratica che abbiamo cominciato l’anno scorso, ritenendo giusto fare un bilancio pubblico dell’edizione del Festival andata in scena nello scorso agosto. Siamo soddisfatti dei risultati artistici e del riscontro di pubblico, questi ultimi in netta controtendenza rispetto al trend generale. La copertura mediatica è stata la maggiore di sempre e i risultati di botteghino eccellenti: solo in altre due occasioni, ma con due spettacoli in più, eravamo riusciti a superare il milione di euro di incasso”.
L’incontro con la stampa è stato anche l’occasione di presentare lo studio sull’indotto economico della manifestazione, realizzato sull’edizione 2011 dai professori Giorgio Calcagnini e Francesca Cesaroni del Dipartimento di Economia dell’Università di Urbino, e il Bilancio sociale 2011. Lo studio sull’indotto ha messo in luce come ogni euro investito dalle istituzioni produca un valore pari a sette in termini di crescita economica sul territorio, mentre il Bilancio sociale illustra la dimensione economica del festival al suo impatto in termini di produzione di beni immateriali (la ricerca musicologica e sul linguaggio visivo, la formazione artistica e tecnica, l’attività didattica, la promozione del territorio e il valore della comunicazione), non meno importanti di quelli economici.
Il sovrintendente ha poi annunciato che il cartellone del Festival 2013 comprenderà, al fianco delle già annunciate due nuove produzioni (Guillaume Tell e L’Italiana in Algeri), la ripresa de L’occasione fa il ladro nello storico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle.