«Di taglio in taglio finisce la sanità diffusa ed accessibile»

«Di taglio in taglio finisce la sanità diffusa ed accessibile»

D'Anna: La chiusura degli ospedali sotto i 120 posti letto sarà la ghigliottina con la quale capitolerà la sanità diffusa e accessibile

Nel recente passato quanti evidenziavano tale preoccupazione, erano accusati di allarmismo, demagogia o campagna elettorale. Oggi di fronte alla realtà e alla montante rivolta sono diversi quelli che cambiano opinione. Ma i colleghi che giustamente ricordano i tagli del governo Berlusconi prima,poi la spending review,il decreto Omnibus e la legge di stabilità, dimenticano di citare la Regione Marche tra le cause dell’attuale situazione. Un esempio per tutti i 12 milioni di euro spesi per il Cup regionale che non hanno minimamente risolto i problemi che “avevano giustificato” quella scelta.
Ma il dramma per la Sanità non si è ancora consumato del tutto.

La chiusura degli ospedali sotto i 120 posti letto sarà la ghigliottina con la quale capitolerà la sanità diffusa e accessibile che ha contribuito a far sì che le Marche possono vantarsi di essere una delle realtà più longeve non solo d’Italia.La Provincia di PU, ad esempio vedrà in un primo momento più che dimezzati gli ospedali: Cagli, Sassocorvaro, Fossombrone e Pergola sono nettamente sotto la soglia stabilita. Rimarrebbero  solo Urbino Pesaro e Fano .Momentaneamente perché chiaro è l’obiettivo dichiarato, come riporta il Piano Socio Sanitario di “un'unica struttura per la copertura del bisogno di assistenza e cura a livello minimo su Area Vasta”. La previsione dell’Ospedale Unico sia esso una nuova struttura o più semplicemente l’accorpamento dei tre ospedali un una delle vecchie strutture concretizzerà le previsioni che il Presidente Spacca ha più volte affermato.

Resta il fatto che mentre a Pesaro Urbino si va verso questa situazione penalizzante in Provincia di Ancona oltre alle strutture del capoluogo di regione resterebbero gli ospedali di Jesi,Senigallia e Fabriano. Una differenza di trattamento che grida vendetta se a questo si vuole arrivare fin da oggi chiamo a raccolta gli abitanti di Pesaro Urbino e con essi quelli delle altre province discriminate per una manifestazione in Regione e se serve a Roma. Con la salute non si gioca".