In programma dal 14 al 16 settembre, atterrato venerdì alle 13,45 all’aeroporto “Rafiq Hariri” di Beirut, il Santo Padre è stato accolto dal Presidente libanese Gen.Michel Sleiman e dalle più alte autorità dello stato e da tutti i capi religiosi.Nel suo discorso al suo arrivo a Beirut Benedetto XVI ha detto:”Vengo in Libano come pellegrino di pace, come amico di Dio,e come amico degli uomini qualunque sia il loro credo religioso”.
Sabato mattina, dopo la visita di cortesia al Presidente della Repubblica e l’incontro privato con i tre presidenti Papa Ratzinger ha incontrato i capi delle comunità musulmane, i membri delle istituzioni il corpo diplomatico i capi religiosi i rappresentanti del mondo della cultura.Nel pomeriggio, dopo il pranzo con i patriarchi ed i vescovi del Libano, l’incontro con i giovani del patriarcato maronita di Bkerkè.Domenica la messa al Beirut City Center ospitava,secondo fonti vaticane 350.000 persone e dove il Papa ha tenuto l’omelia ,molto attesa per pacificare gli animi .Già nelle settimane passate il timore di un allargamento del conflitto siriano al Libano aveva fatto temere per il viaggio di Benedetto XVI..Giungendo nel Libano il Papa in tutti i suoi discorsi ha voluto additare al mondo il “modello libanese”ove cristiani e musulmani convivono da secoli.”Non è raro – ha detto il Santo Padre –vedere nella stessa famiglia entrambe le religioni, se questo è possibile perché non dovrebbe esserlo a livello dell’intera società ?.....professare e vivere liberamente la propria religione senza mettere in pericolo la propria libertà deve essere possibile a chiunque,mentre la perdita o l’indebolimento di questa libertà priva la persona del sacro diritto ad una vita integra sul piano spirituale”. Attualmente nel Libano su oltre 4 milioni di abitanti il 39 per cento sono cristiani, il 59 per cento musulmani e circa il due per cento professano altre religioni.
Beirut,capitale del Libano era già menzionata nelle cronache egizie del 2^ millennio avanti Cristo ed era rinomata per le attività marinare e commerciali dei fenici.Nel 14 a.C. ottiene lo statuto di colonia romana e venne chiamata Colonia Julia Augusta Felix Berytus.Distrutta da un violento maremoto nel 551 d.C., fu conquistata dai musulmani nel 635.I primi crociati vi entrarono nel 1110 e con la cacciata dei crociati nel 1229 passò sotto il regno dei Mamelucchi, diventando porto importante per il commercio delle spezie con le Repubbliche Marinare di Venezia e Genova.
Alla fine della seconda guerra mondiale e dopo la disfatta dell’impero Ottomano, il Libano passò sotto mandato francese ottenendo l’indipendenza nel 1943.La guerriglia palestinese si trasferì dalla Giordania in questo Paese determinando una guerra fratricida che la insanguinò dal 1975 al 1991 mettendo in ginocchio l’economia del Paese. Ora Beirut è una città moderna con una popolazione di oltre 1,5 milioni di abitanti.
In occasione del suo viaggio apostolico Papa Benedetto XVI ha fatto dono, al Presidente della Repubblica Libanese il maronita Michel Suleiman, di un fac simile del “Papiro BodmerVIII”.
Scoperto nel 1952 nel Medio Egitto, il Papiro Bodmer VIII era stato acquistato dal noto collezionista svizzero Martin Bodmer che lo donò a Sua Santità Paolo VI e da allora,l’originale, è custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
Il Papiro Bodmer VIII contiene due lettere di Pietro.Nel IV secolo queste due sono state riunite ad altri testi per creare un codice composito contenente testi cristiani,biblici come la Lettera di Giuda,i salmi 33-34 apocrifi,il Protovangelo di Giacomo.La trascrizione del Bodmer viene assegnata abitualmente alla fine del III secolo il che ne fa il più antico testimone delle Lettere di Pietro.