Sulla base di questa premessa, innovativa e in controtendenza anche a livello nazionale, nel 2011 la Regione Marche ha segnato il passo nell’attuazione del Programma operativo annuale per garantire sostegno economico nonché tecnico e progettuale alle istituzioni e agli operatori del settore.
“Nella piena consapevolezza della gravità della crisi economica che pesa sul Paese – dichiara l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini - la scelta di investire sulla cultura vuol significare investire sulla qualità e sull’eccellenza, considerando in un certo senso la cultura come un tracciante dell’innovazione, un fenomeno connesso evidentemente al turismo e alla valorizzazione del territorio ma, altrettanto, alle politiche sociali e anche al mondo delle imprese e della produzione industriale”.
Queste linee programmatiche hanno avuto concreta attuazione nel 2011, con l’emanazione del Piano triennale per le annualità 2011-2013 e di seguito del Programma Operativo annuale per il 2011, che ha individuato le priorità e le azioni attuative degli obiettivi del piano, tenendo anche conto delle risorse aggiuntive e di diversa provenienza che potessero concorrere alla sua attuazione e che in sostanza ha rappresentato la prima applicazione della nuova legge regionale in materia di beni e attività culturali, la L.R. 4/2010. Nel 2011 i fondi stanziati sono stati oltre 12 mln di euro, comprensivi degli importi delle L.R. 4/ 2010 (legge beni e attività culturali) L.R. 7/2009 (legge sul cinema) e la L.R. 11/2009 (legge sullo spettacolo) e delle risorse aggiuntive.
“Il Rapporto che illustriamo oggi – spiega Marcolini – e che sarà presentato anche all’Assemblea regionale, costituisce la prima verifica dell’attuazione dell’attività politico-amministrativa del settore cultura per l’annualità 2011”. “Si tratta – continua l’assessore – di un contributo fondamentale nell’ottica di quell’accountability che rappresenta una delle ‘cifre’ di questa amministrazione regionale e che va intesa come capacità della Pubblica amministrazione non solo di generare ‘valore’ per la comunità amministrata ma anche di misurare e rendere riconoscibile tale valore e di rendere conto alla collettività delle proprie azioni e degli effetti prodotti”.
I principali risultati raggiunti nel 2011 sono descritti nelle schede in cartella. In particolare la Regione si è dotata di un Osservatorio regionale con valenti studiosi, che forniscono supporto e strumenti metodologici, stimolando la riflessione e tentando di tradurla in strumenti politici e amministrativi.
Sempre in quest’ottica, è stato chiesto alle principali istituzioni culturali di spettacolo che operano in regione, uno sforzo di coordinamento, promuovendo la costituzione del Consorzio Marche Spettacolo, strumento che si va sempre più rivelando come carico di opportunità e prospettive di utilizzo.
In questa stessa logica è stata concepita e istituita la Fondazione Marche Cinema Multimedia, che prosegue e rilancia, razionalizzando, le attività in precedenza svolte dalla Mediateca delle Marche e dalla Marche Film Commission, in un settore di attività, quello del cinema e dell’audiovisivo, con forti prospettive di espansione e forte attenzione in ambito europeo.
Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla valorizzazione di mostre e eventi del territorio con un occhio di riguardo per il tema “Marche regione culturale nel mondo” nonché alla incentivazione della funzione sociale degli istituti della cultura, in primis le biblioteche attraverso il progetto “Free wi fi”.
Per quel che riguarda il sostegno al territorio sono stati avviati dei progetti speciali, sul recupero dei contenitori culturali, sulla gestione integrata degli istituti e dei luoghi di cultura e, rimettendo in discussione procedure, si lavora al riorientamento nell’allocazione delle risorse ordinarie, valorizzando le esperienze di rete.
“La capacità di creare reti infatti – conclude l’assessore - sia stabili che variabili, sia lunghe (con partner nazionali ed internazionali) che corte (con soggetti locali), è uno degli indicatori più significativi del costituirsi di un saldo tessuto culturale nel territorio, precondizione essenziale allo sviluppo di distretti culturali evoluti”.
Per il 2012 anche la cultura avrà una disponibilità di risorse ordinarie inferiore del 20% rispetto il 2011: l’importo complessivo si avvicina quindi ai 10 mln di euro.
Si tratta di una riduzione in linea con quanto fatto in tutti i settori dal Governo regionale cui il comparto Cultura non si sottrae. Il taglio del 20% tuttavia, viene assorbito comprimendo le spese di funzionamento ordinario dei servizi regionali e delle realtà sostenute.
Contestualmente, però, vengono attivati progetti speciali che valorizzano progettualità e trasversalità capaci di attivare risorse aggiuntive. In questa ottica si stima che l’integrazione di risorse non è inferiore ai 10 mln di euro. La cultura quindi in sostanza puntando sulla progettualità aumenta le proprie risorse in maniera significativa con un programma di attività che coinvolge non un solo assessorato o comparto ma l’intera squadra di governo.
La schede in cartellina descrivono brevemente questi PROGETTI TRASVERSALI che puntano a uno sviluppo a BASE CULTURALE coniugando ad esempio: cultura e impresa, cultura e turismo, cultura e politiche giovanili, cultura e agricoltura.
“Il lavoro avviato in tema di politiche culturali regionali si fonda sull’idea che la cultura sia un settore specifico ma, soprattutto, sia premessa e infrastruttura per affrontare tutti gli altri problemi: la cultura è spettacolo, arte, musica, ma anche una sorta di maxi settore, ancora più generale, del territorio che incorpora tutta la capacità di innovare, di adattamento, di creatività.
Accedere ad esperienze culturali ricche e diversificate costituisce infatti un fattore critico e determinante per dotarsi di un bagaglio di categorie mentali articolate e complesse, necessarie per leggere e adattarsi al presente; la cultura, in questa accezione, è fattore di crescita collettiva, sviluppa senso di appartenenza ma diviene anche veicolo di diffusione dl sapere, esperienza, creatività”. In questo senso, stretto vuole essere il legame tra impresa e cultura: “Allontanare economia e cultura – sottolinea Marcolini - o meglio, sollevare l’impresa da responsabilità culturali e la cultura da responsabilità e risorse economiche significa impoverire l’una e l’altra.
Per questo la Regione sta lavorando per instaurare nuove forme di collaborazione pubblico-privato in campo culturale, capaci di rispondere in maniera più efficace alle difficoltà del presente, alle maggiori prestazioni che alla cultura vengono richieste, alla necessità di liberare il potenziale creativo diffuso nei nostri territori. Parallelamente, si è avviato un lavoro per cui dinamiche economiche e rigore nella gestione delle risorse siano un metro di lavoro con cui si concepiscono le istituzioni e i soggetti della cultura”.