Si tratta della la tesi di laurea di Elvira Felci che discusse a Roma nel 1948 ed ebbe come relatore il prof. Paolo Toschi, uno dei più illustri studiosi italiani di tradizioni popolari.
Ad un anno di distanza esatto la nuova fatica editoriale a cura del prof. Mario Polia, direttore del Centro Studi Tradizioni Picene, vede ancora una volta protagonista una donna, dopo il notevole successo riscosso dalla ristampa del libro "Costumi e superstizioni dell’Appennino marchigiano” della Caterina Pigorini. Il volume della Pigorini ha, infatti, venduto numerose copie con richieste perfino dagli Stati Uniti a riprova che l’antico mondo rurale conserva intatto il suo fascino con tradizioni e riti che affondano le radici nei secoli dalla classicità a Jacopone da Todi.
“La missione del Centro studi tradizioni Picene, nato appena due anni fa, è quella di conservare la memoria della nostra identità locale e mi fa piacere che anche tanti giovani si siano interessati ed appassionati a questa attività di ricerca e di valorizzazione che abbraccia l’intero territorio - ha affermato nel suo intervento l’Assessore Antonini - proseguiremo l’anno prossimo la collana pubblicata dalla editrice Librati con un nuovo volume che coinvolge nella ricerca di materiale ben 20 associazioni culturali dal mare alla montagna, ma tutti sono invitati a partecipare con fotografie, testimonianze, manoscritti, appunti di un diario o magari un vecchio spartito: l’obbiettivo è costituire un grande archivio multimediale delle tradizioni popolari fatto anche di suoni e immagini.”
“Il libro della signora Elvira Felci è un’appassionante ricerca condotta nelle campagne ascolane permeate da quel profondo senso di religiosità e della comunità che caratterizzava il tessuto rurale di un tempo – ha evidenziato il prof Polia - vengono così raccolti versi e canti per le feste della mietitura, filastrocche e nenie per i più piccoli e gli stornelli degli innamorati che seguivano un galateo di corteggiamento quasi cortese, retaggio di una civiltà contadina pervasa da quei valori semplici e genuini che rischiano l’oblio in nome della globalizzazione e se l’umanità perde la sua memoria smarrisce la stella polare che la orienta nella storia.”
Presenti in sala anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli che ha elogiato l’iniziativa, l’ing. Franco Lagana, figlio della signora Elvira che ha messo a gentilmente a disposizione lo scritto e Pierfilippo Melchiorre che ha eseguito stornelli tratti direttamente dal libro spiegandone le radici musicali.