Su uno dei tre vagoni che compongono il convoglio speciale delle Ferrovie, rievocativo dell’evento, sono stati caricati un fusto di cannone, il braciere e la bandiera che avvolse la salma del Milite Ignoto, l’eroe sconosciuto e silenzioso che nel viaggio originale del 1921 lo portò a Roma presso l’Altare della Patria simbolo di una generazione sacrificatasi per l’Italia nel primo conflitto mondiale.
“A distanza di novanta anni – dice il professor Nicosia che ha curato la mostra allestita sul treno – migliaia di cittadini rendono oggi onore alla salma come allora. Ci siamo dovuti fermare a Conegliano Veneto – prosegue Nicosia – ove la tappa non era prevista, in quanto la folla di ex combattenti e cittadini accorsi sul marciapiede era straripante “. Il treno ha sostato a Venezia, Padova, Bologna, Firenze, Arezzo, Orvieto e nella capitale si fermerà al binario 1 della stazione Termini fino a domenica, per consentire ai cittadini di visitare la mostra rievocativa.
“Questa adesione di popolo - afferma un ufficiale superiore del Ministero della Difesa - che volle accompagnare il feretro che rappresentava gli oltre seicentomila caduti nella prima guerra mondiale, si ripropone oggi come memoria storica collettiva per ricordare ai giovani che passano davanti a quel monumento, che la figura del Milite Ignoto rappresenta tutti i caduti e le sofferenze di una guerra che non portò più a casa tanti giovani ma anche tanti padri “.
Maria Bergamas nata a Gradisca d’Isonzo nel 1867 fu la donna scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perduto un figlio nella prima guerra mondiale ad indicare la salma da inumare presso l’Altare della Patria.
Maria si era trasferita in gioventù a Trieste che era, all’epoca della prima guerra mondiale, parte integrante dell’impero austro ungarico.
Il figlio Antonio fu quindi arruolato nell’esercito austriaco ma disertò e fuggì in Italia e nel 1916 si arruolò volontario nel Regio Esercito. Fu ucciso in un combattimento sul monte Cimone il 16 giugno del 1916 ed il suo corpo non venne mai trovato.
Dopo la guerra, il 26 ottobre del 1921 ad Aquileia, Maria Bergamas scelse il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non identificabili raccolti in diversi campi di battaglia.
La donna venne posta di fronte ad 11 bare allineate. Appoggiò lo scialle sulla seconda bara e dopo essere passata davanti alle altre, per l’emozione si accasciò al suolo davanti alla decima bara che venne scelta per l’inumazione nel Vittoriano avvenuta il 4 novembre 1921.
Maria Bergamas morì nel 1952 e due anni più tardi, nel novembre 1954, fu sepolta nel cimitero di guerra retrostante la Basilica di Aquileia vicino ai corpi degli altri dieci militi ignoti.