La Carassi svolge attività di psicoterapeuta ad adulti e bambini fra San Benedetto del Tronto e Roma.
“E’ una storia vera quella di Maddalena - esordisce il sindaco Valerio Lucciarini De Vincenzi -ancora bambina a causa della guerra 1915-18 lascia la sua Gorizia per rifugiarsi nelle Marche, ad Offida, dove sarà compagna di scuola della madre della Carassi, Clara”.
Il periodo preso in esame abbraccia un secolo,dal 1900 al 2000 anno della morte di Maddalena.Il libro racconta di vicende italiche importanti:la prima guerra mondiale a Gorizia e ad Offida,la Pandemia della Spagnola, il difficile dopoguerra,il periodo del fascismo,la seconda guerra mondiale, il terremoto del due febbraio 1943, i tedeschi,il trasferimento a Roma della protagonista in cerca di lavoro, il referendum Monarchia – Repubblica.
Maddalena è il personaggio principale ma attorno a lei ruotano avvenimenti di ogni genere e persone che si intersecano quasi a competere tra loro per sottrarre a Maddalena il ruolo di protagonista.
“Un libro importante” ha detto l’assessore alla cultura di Offida Giampiero Casagrande commentando il volume che è pieno di notizie,di foto che aiutano a ricordare anche tragici fatti del passato come quello, poco noto, del tram che collegava Offida a Castel di Lama ed avvenuto il 19 settembre 1927 quando i due vagoni che componevano il tram, per l’eccessiva velocità in discesa si rovesciarono in località La Fornace causando numerosi morti e feriti. Viene qui narrata anche la vicenda migratoria marchigiana e picena. Nei primi 18 anni del 1900 espatriarono ben 357.000 marchigiani quando il numero degli abitanti nella regione non superava il milione. Il 60%dei migranti raggiunse l’Argentina, il 31%gli Stati Uniti,l’8% andò in Brasile.
In queste 311 pagine si descrivono emozioni ed atmosfere di un’epoca,uno spaccato dell’Italia che fa da cornice ad un opera vivace e nostalgica,memorializza realtà storiche e sociali che altrimenti andrebbero irrimediabilmente perdute.
I proventi del libro andranno interamente in beneficenza alla Lega del filo d’oro (sordo ciechi) di Osimo.