Festival dell'Appennino, a Pretare lo spettacolo della Compagnia dei Folli

Festival dell'Appennino, a Pretare lo spettacolo della Compagnia dei Folli

Antonini: 'lo spettacolo ha dato lustro ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità nazionale'

Alla suggestiva piece teatrale ricca di momenti scenici ed effetti pirotecnici, sotto l’abile regia di Gianni Nardoni, ha preso parte un folto pubblico che ha raggiunto la frazione del Comune di Arquata del Tronto sin dalle prime ore del pomeriggio, assiepandosi in ogni spazio libero all’interno dell'anfiteatro naturale, l’antica fornace (in cui l’ultimo spettacolo risale addirittura agli anni’50).

Si è trattata di un’anteprima assoluta dell’opera, curata nei dettagli con la consueta maestria dalla compagine ascolana dei “Folli”, che ha regalato un susseguo di effetti scenici, performances acrobatiche, fuochi e musica. Tra i passaggi più scenografici della serata, carica di simboli in onore dell’Unità d'Italia, l’esibizione dell’atleta/acrobata che, con una penna d’oca, ha inciso le note patriottiche su uno spartito di telo.

Al termine della serata, dopo l’intervento del neo sindaco di Arquata Pala che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa della Provincia dedicata alla montagna che sta riscuotendo crescente successo, ha preso la parola il Presidente Piero Celani che, presenti  gli assessori provinciali Aleandro Petrucci e Giuseppe Mariani, ha riconfermato la vicinanza dell’Ente verso le comunità dell’entroterra che costituiscono “un autentico tesoro di valori, eccellenze e antichi saperi”.

E’stata la volta poi dell'Assessore alla Cultura Antonini che, dopo aver ringraziato gli organizzatori (Compagnia dei Folli), le Istituzioni (Comune e Pro Loco di Arquata) ed i numerosi spettatori ha ribadito come “lo spettacolo abbia dato lustro ai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità nazionale” e,  dopo aver rimarcato il valore assoluto e intangibile dell’Unificazione nazionale, ha ricordato come “non dobbiamo però dimenticarci che, soprattutto nelle zone dell'entroterra Ascolano, tanti furono oggetto di un’improvvisa quanto inspiegabile ondata di violenza compiuta in nome di un qualcosa di estraneo per loro.
Per tale motivo, la gente del posto prese le armi e difese con orgoglio la propria terra, e di questa sua scelta non credo si possa oggi biasimarla o condannarla – ha aggiunto Antonini – Poi la Storia, facendo il suo naturale corso, ci ha portato in dono un’unificazione nazionale che rappresenta un valore assoluto per la nostra amata Italia da difendere e promuovere”.