Il programma:
24 giugno | Teatro Romano
Synergie Teatrali - Teatro Ventidio Basso
in collaborazione con AMAT
LISISTRATA
da Aristofane
con Gaia De Laurentiis
e con Stefano Artissunch, Stefano Tosoni, Gian Paolo Valentini
regia di Stefano Artissunch
nell’ambito del TAU
6 luglio | Teatro Romano
Parmaconcerti
ILIADE
da Alessandro Baricco
con Lorenza Indovina, Blas Roca Rey
musiche di Pino Cangialosi
eseguite dal vivo da Pino Cangialosi, Fabio Battistelli e Marzuk Mejri
nell’ambito del TAU
24 luglio | Teatro Romano
Signore e Signori
ENEIDE
voce recitante Enzo Decaro
musiche eseguite dal vivo da
Riccardo Cimino [pianoforte], Thierry Valentini [sassofono]
I Tamburi di Gorèe [percussioni], Antonio Onorato [chitarra]
nell’ambito del TAU
28 luglio | Teatro Romano
Teatrovivo - Plautus Festival 2011 – Comune di Sarsina
MILES GLORIOSUS
di Tito Maccio Plauto
con Vanessa Incontrada
e con Maximilian Nisi
regia di Cristiano Roccamo
nell’ambito del TAU
2 agosto | Teatro Romano
Argot Produzioni
DALL’ INFERNO... ALL’INFINITO
performance evento di Monica Guerritore
testi di Dante, Pier Paolo Pasolini, Patrizia Valduga
Elsa Morante, Cesare Pavese, Giacomo Leopardi, Apollinaire
musiche di Alberto Iglesias, Giya Kancheli, Craig Armstrong, etniche indiane
8 agosto | Teatro Romano
Parmaconcerti
REALTÁ E VERITÁ
serata per Pasolini in 21 movimenti e chiusura
con Alessio Boni e Marcello Prayer
12 agosto | Teatro Romano
Gioventù Musicale / Racconti in Musica
CANTI D’AMORE DI CATULLO
voce recitante Vanessa Gravina
musiche originali di Gabriele Bonolis
direttore Federico Paci
eseguite dal Laboratorio Ensemble
nell’ambito del TAU
COMUNICATO STAMPA
Dal 24 giugno al 12 agosto sette appuntamenti compongono Memoria viva! il ricco cartellone estivo del Teatro Romano di Ascoli Piceno promosso dal Comune di Ascoli Piceno e dall’AMAT in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche.
L’inaugurazione il 24 giugno è affidata a Gaia De Laurentiis protagonista di Lisistrata, messa in scena curata dal regista Stefano Artissunch per la compagnia Synergie Teatrali, anche lui in scena accanto agli attori Stefano Tosoni e Gian Paolo Valentini. Lo spettacolo – prodotto in collaborazione con il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno e l’AMAT e presentato ad Ascoli nell’ambito della rassegna regionale TAU Teatri Antichi Uniti - è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane celebre commediografo fra i maggiori del teatro classico. La particolarità della rappresentazione è nella contaminazione fra cabaret e burlesque che si evidenzia nelle musiche, nelle atmosfere e nei costumi.
Il 6 luglio la scena è per Iliade, una rilettura del noto capolavoro epico di Alessandro Baricco proposta da Lorenza Indovina e Blas Roca Rey nell’ambito del TAU. La struttura drammaturgica è costruita con un susseguirsi di monologhi nei quali ogni personaggio racconta la propria porzione di storia che segue fedelmente la narrazione originale. Blas Roca Rey e Lorenza Indovina con l’accompagnamento di tre musicisti Pino Cangialosi (piano), Fabio Battistelli (clarinetto) e Marzuk Mejri (voce e percussioni) accompagnano lo spettatore in un viaggio commovente ed avvincente.
Il viaggio di Enea, la fondazione di Lavinium, poi Roma, e le gesta dell’eroe troiano, uomo e divino. Il poema latino rivive il 24 luglio nell’intensa interpretazione di Enzo Decaro che mette in scena in Eneide tutta la forza della peregrinazione del principe Enea, figlio di Anchise, progenitore del popolo romano (nell’ambito del TAU). Sul palco il viaggio, antico e moderno mito dell’uomo, interpretato con classe ed arguzia, passando attraverso le sonorità particolari degli Afrolibè che accompagnano la voce dell'attore napoletano che alterna la sua attività fra teatro, televisione e cinema. Con lui, in scena i musicisti Mustapha Mbengue leader de I Tamburi di Gorée, Riccardo Cimino, tastierista, arrangiatore e compositore di famose colonne sonore originali per il cinema e la televisione, Antonio Onorato chitarrista esperto nell’utilizzo della particolarissima chitarra a fiato e Thierry Valentini, diplomato al Conservatorio di Nizza in clarinetto e sassofono.
Vanessa Incontrada è la protagonista con Maximilian Nisi il 28 luglio di Miles Gloriosus di Plauto, diretto dal regista Cristiano Roccamo (appuntamento TAU). Plauto è il padre del teatro comico popolare moderno. Le sue commedie sanno entusiasmare il pubblico per le sorprese e le battute comiche, gli equivoci e gli scambi di persona, le beffe e i raggiri, la caricatura e la parodia, i giochi di parole e i doppi sensi. Nel mondo di Plauto non esistono né moralità né umanità: i rapporti tra gli uomini si basano sull’inganno e sulla frode, oppure mirano a ricavare guadagno o piacere. I sentimenti e gli affetti sinceri, quando ci sono, sono comici e non commoventi.
Il 2 agosto il Teatro Romano ospita una vera e propria signora della scena di grande fascino, Monica Guerritore protagonista della performance evento, così definita nella presentazione dello spettacolo, dal titolo Dall’Inferno… all’Infinito. Le parole di Dante, Pier Paolo Pasolini, Patrizia Valduga, Elsa Morante, Cesare Pavese, Giacomo Leopardi e Apollinaire sulle musiche di Alberto Iglesias, Giya Kancheli, Craig Armstrong ed etniche indiane danno vita ad un reading intenso e coinvolgente. “Nella mia intenzione – afferma Monica Guerritore - il desiderio forte di sradicare parole, testi, versi altissimi dalla loro collocazione “conosciuta” per restituir loro un “senso” originario e potente.”
L’8 agosto ancora parole dense e pregnanti risuonano nel magico luogo antico. Questa volta sono quelle di Pier Paolo Pasolini attraverso la maestria degli attori Alessio Boni e Marcello Prayer che presentano Realtà e verità. Serata per Pasolini in 21 movimenti e chiusura. Un progetto-omaggio al poeta, scrittore, cineasta e critico Pier Paolo Pasolini, particolare e pienamente in linea con la sua direzione artistica, oltre che di vita. I due attori ne ripercorrono la poetica attraverso ventuno movimenti intrecciati ed intrisi di realtà e verità del suo tempo, ma ancor più prefigurazione dell'attualità.
La conclusione di Memoria viva! il 12 agosto è affidata a Canti d’amore di Catullo – appuntamento del TAU - recitati dalla voce di una grande protagonista femminile Vanessa Gravina e resi ancora più coinvolgenti dalle musiche originali di Gabriele Bonolis eseguite dal Laboratorio Ensemble diretto da Federico Paci. Il ciclo di liriche presentate in questo progetto sono dedicate a Lesbia (in realtà era Clodia moglie di Quinto Cecilio Metello) donna molto affascinante quanto lussuriosa e capricciosa per la quale Catullo perse letteralmente la testa.
Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria del Teatro Ventidio Basso 0736 244970. Abbonamenti da 90 a 145 euro, biglietti da 12 a 23 euro. Inizio spettacoli ore 21.30.
ufficio stampa
AMAT Barbara Mancia 071 2075880 - 335 7756368 - b.mancia@amat.marche.it
24 giugno | Teatro Romano
Synergie Teatrali - Teatro Ventidio Basso
in collaborazione con AMAT
LISISTRATA
da Aristofane
con Gaia De Laurentiis
e con Stefano Artissunch, Stefano Tosoni, Gian Paolo Valentini
regia di Stefano Artissunch
nell’ambito del TAU
Lisistrata è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane celebre commediografo fra i maggiori del teatro classico. La particolarità della messa in scena è nella contaminazione fra Cabaret e Burlesque che si evidenzia nelle musiche, nelle atmosfere e nei costumi.
Nella storia la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Lo spettacolo è un' omaggio a tutti i caduti per la Patria, in tutte le guerre, che per la bandiera, non hanno esitato a sacrificare in silenzio la propria esistenza nella speranza di un domani migliore.
Il filo conduttore è Lisistrata che con lo stratagemma dello sciopero del sesso ricatta i guerrieri spartani ed ateniesi a trattare la pace per porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza ed arguzia favoriscono il gioco comico ma anche polemico e riflessivo nella commedia. Lisistrata non è solo una donna che
convince le altre ad attuare lo sciopero del sesso ma è lei che si fa motore di un dolore universale: "sciagurate siamo noi donne a portare il peso della guerra, partoriamo i nostri figli e li mandiamo a fare i soldati!"
Visivamente tutto il fantastico di Aristofane viene restituito sia nella scelta dell’allestimento, sia nell’utilizzo di pupazzi e fantocci che rafforzano l’onirico della scena interagendo drammaturgicamente con i protagonisti.
In tal modo l’arte del teatro diventa magia capace di rievocare figure di corpi, musiche, parole ed immagini come strumenti per esplorare l’animo umano. I protagonisti si affrontano sui tre piani rialzati della scenografia
sviluppando al massimo l’azione scenica per esasperare in maniera giocosa e dinamica gli umori del dramma comico di Aristofane. La scena è bianca, compatta e severa, a delineare uno spazio dove passato e presente si incontrano, dove la satira implacabile, feroce e corrosiva esplode con una grande sequenza di immagini ed uno
spirito senza limite di tempo aggredendo la società e la Polis (Atene).
Lo spettacolo per i temi trattati e per la particolarità della messa in scena si pone come forte impulso alla memoria in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
6 luglio | Teatro Romano
Parmaconcerti
ILIADE
da Alessandro Baricco
con Lorenza Indovina, Blas Roca Rey
musiche di Pino Cangialosi
eseguite dal vivo da Pino Cangialosi, Fabio Battistelli e Marzuk Mejri
nell’ambito del TAU
Iliade di Baricco è una rilettura del noto capolavoro epico con la particolarità dell'esclusione degli Dei dalla narrazione, scelta ardita che dà un taglio alla vicenda nuovo e per certi versi stupefacente. Gli uomini e le donne soli in questa guerra infinita sono travolti e posseduti dalle emozioni più forti e più umane; l'ira, la vendetta, l'amore, la tenerezza, l'invidia e la paura si intrecciano in una storia che a volte sconfina nella lotta tribale, altre in amori impossibili con tutti i personaggi che acquistano un'umanità e una fragilità lontane dalle reminiscenze scolastiche. L'impatto sul pubblico è forte, commuove e avvince. La struttura drammaturgica è costruita con un susseguirsi di monologhi nei quali ogni personaggio racconta la propria porzione di storia che segue fedelmente la narrazione originale. Blas Roca Rey e Lorenza Indovina con l'accompagnamento di tre musicisti (Pino Cangialosi, piano), Fabio Battistelli (clarinetto) e Marzuk Mejri (voce e percussioni) accompagnano lo spettatore in un viaggio che attraversa una storia nota ma mai raccontata così.
24 luglio | Teatro Romano
Signore e Signori
ENEIDE
di Virgilio
traduzione di Vittorio Sermonti
voce recitante Enzo Decaro
musiche eseguite dal vivo da
Riccardo Cimino [pianoforte], Thierry Valentini [sassofono]
I Tamburi di Gorèe [percussioni], Antonio Onorato [chitarra]
nell’ambito del TAU
Il viaggio di Enea, la fondazione di Lavinium, poi Roma, e le gesta dell’eroe troiano, uomo e divino. Il poema latino rivive nell’intensa interpretazione di Enzo Decaro che mette in scena tutta la forza della peregrinazione del principe Enea, figlio di Anchise, progenitore del popolo romano. Già presente nell’Iliade di Omero, Enea venne ripreso da Virgilio, che ne fece il protagonista della sua storia, e della nostra. Sul palco il viaggio, antico e moderno mito dell’uomo, interpretato con classe ed arguzia, passando attraverso le sonorità particolari degli Afrolibè che accompagnano la voce dell'attore napoletano, docente di Scrittura creativa alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all'Università di Salerno, che alterna la sua attività fra teatro, televisione e cinema. Con lui, in scena Mustapha Mbengue leader de I Tamburi di Gorée nativi del Senegal, nell'isola di Gorée, Riccardo Cimino, tastierista nonchè sound designer, arrangiatore e compositore di famose colonne sonore originali per il cinema e la televisione, Antonio Onorato chitarrista esperto nell’utilizzo della particolarissima chitarra a fiato, Thierry Valentini, diplomato al Conservatorio di Nizza in clarinetto e sassofono con vari seminari di jazz a Parigi, Siena e Roma. Da allora è membro di numerose orchestre di Francia (tra le altre la Cannes International Jazz Band) con cui si esibisce in patria e all'estero.
28 luglio | Teatro Romano
Teatrovivo - Plautus Festival 2011 – Comune di Sarsina
MILES GLORIOSUS
di Tito Maccio Plauto
con Vanessa Incontrada
e con Maximilian Nisi
Luca Cairati, Sandra Cavallini, Mauro Eusti
Luca Damiani, Elisa Cutrupi, Nicola Borghesi
regia di Cristiano Roccamo
nell’ambito del TAU
Plauto scriveva per un pubblico popolare, cercava di assecondare il gusto del pubblico e di ottenere l’applauso della platea. Al pubblico popolare piacciono i vari espedienti farseschi: le sorprese e le battute comiche, gli equivoci e gli scambi di persona, le beffe e i raggiri, la caricatura e la parodia, i giochi di parole, i doppi sensi grossolani, l’esaltazione dei piaceri materiali, la ricerca del guadagno e del denaro con ogni mezzo. Plauto è il padre del teatro comico popolare moderno. Le sue commedie hanno ricevuto pesanti critiche in epoche dominate dal gusto classico o classicistico perché non rappresentavano un’arte raffinata, morigerata e decorosa. Il classicismo francese del Seicento, per esempio, anche se il grande Moliere trasse spunti e argomenti da Plauto, mostra un profondo disprezzo nei confronti delle commedie plautine, in particolare per il linguaggio ruvido e triviale. Ma a partire dai primi decenni del Novecento il comico farsesco torna di moda e riacquista un valore artistico. La fortuna del teatro di Plauto segue l’onda dei film comici di Charlie Chaplin. Nel mondo di Plauto non esistono né moralità né umanità: i rapporti tra gli uomini si basano sull’inganno e sulla frode, oppure mirano a ricavare guadagno o piacere. I sentimenti e gli affetti sinceri, quando ci sono, sono comici e non commoventi.
In questa lettura drammaturgica l’intreccio architettato con cura dal servo astuto ai danni del soldato e a vantaggio del giovane innamorato viene rispettato con una messa in scena semplice, senza quarta parete, legata alle tecniche della farsa e del lazzo comico, del ritmo e del respiro della commedia. Attori che dialogano tra loro, che dialogano con il pubblico… come voleva Plauto e come si aspetta chi va ad assistere a una commedia. L’intreccio, spietato nello svelare gli istinti che muovono i personaggi, ci dà l'immagine disincantata e divertente delle vicende umane che rimangono immutate nel tempo. Sono sempre le stesse, 2000 anni fa come ora, nelle dinamiche e negli intrecci. Ecco perché Plauto è per me un contemporaneo, così come tutta quell'arte che appartiene alla tradizione della Commedia all'Italiana.
Questa è un'opportunità per gli attori di misurarsi con un grande classico latino, per riallacciarsi alla nostra tradizione comico‐popolare la quale ci rende unici come popolo e come spirito.
Ecco cosa si aspetta lo spettatore: di essere compreso nella commedia con il proprio essere presente in platea, dove la sua risata sia battuta del testo, per realizzare quell'evento unico e inscindibile che fa di quella rappresentazione la propria catarsi. Plauto ci da gli strumenti. Gli attori la loro energia. Cristiano Roccamo
2 agosto | Teatro Romano
Argot Produzioni
DALL’ INFERNO... ALL’INFINITO
performance evento di Monica Guerritore
testi di Dante, Pier Paolo Pasolini, Patrizia Valduga
Elsa Morante, Cesare Pavese, Giacomo Leopardi, Apollinaire
musiche di Alberto Iglesias, Giya Kancheli, Craig Armstrong, etniche indiane
La potente forza creativa dell’Immaginazione delle pagine di Hillmann e Citati accompagnano e forse spiegano (in parte) la discesa nel nero, nell’intima natura umana, che Dante mette in versi nei canti iniziali dell’Inferno (Divina Commedia).
Nelle bellissime parole di Wagner la forza della musica (che accompagna tutta la performance) diventa motore emotivo e precede, accompagna e amplifica il tormento delle passioni amorose (Paolo e Francesca), di abbandono (La tentazione della Valduga), di ferocia come nel canto del conte Ugolino. Di abissi naturali che portano in scena anche figure materne e paterne. Pasolini, Morante.
Tutto rende la ricerca e il racconto interiore e poetico di Maestri lontani tra loro per epoca, un'unica grande anima che racconta le infinite vie della testimonianza del Sé. Le parole di Eco e del grande psicanalista Galimberti accompagnano, noi uomini di oggi, nella comprensione del nostro Inferno interiore e dell’Infinito intuito… Tutto percepito e a noi consegnato da un'unica fonte. L’Intuizione artistica. Di uomini e donne che hanno “cercato se stessi” (Cesare Pavese).
Nella mia intenzione il desiderio forte di sradicare parole, testi, versi altissimi dalla loro collocazione “conosciuta” per restituir loro un “senso” originario e potente. Monica Guerritore
8 agosto | Teatro Romano
Parmaconcerti
REALTÁ E VERITÁ
serata per Pasolini in 21 movimenti e chiusura
con Alessio Boni e Marcello Prayer
Come definire Pier Paolo Pasolini? Internazionalmente riconosciuto quale uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo, poeta, romanziere, linguista, giornalista, cineasta ha suscitato spesso aspre polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi. Pasolini è un mondo impossibile da abbracciare e ridare totalmente. Tentano, però, di dare voce alla poetica di questo grande artista del nostro tempo due attori che non hanno dimenticato quanto le parole di Pasolini siano profetiche. Due voci si alternano e si intrecciano, cadenzando la ritmicità del verso, lasciando parlare la parola, cercando di ridare in maniera semplice, schietta, diretta la profondità di un poeta la cui poesia da sola dice tutto.
Alessio Boni e Marcello Prayer sfiorano le corde del cuore non ancora sopite. Nella suggestiva atmosfera del Teatro di Verdura, il 7 settembre si sono elevate due voci – quella di Alessio Boni e di Marcello Prayer - per una sera elette poetanti come coni di luce in penombra. Un progetto-omaggio al poeta, scrittore, cineasta e critico Pier Paolo Pasolini, particolare e pienamente in linea con la sua direzione artistica, oltre che di vita. I due attori ne ripercorrono la poetica attraverso ventuno movimenti intrecciati ed intrisi di realtà e verità (ndr. tema della serata) del suo tempo, ma ancor più prefigurazione dell'attualità. Pasolini si proponeva una riproduzione totalmente mimetica della realtà circostante: l'autore doveva svestire i panni della propria cultura e classe per identificarsi con un altro "tipo" umano, con annesse le motivazioni elementari (fame, soldi, sesso) che permettono la sopravvivenza. Questa sua visione sembra aderire ad una messa in scena all'insegna del metodo mimico, ideato da Orazio Costa Giovangigli, base della formazione attoriale in scena. Colpisce come i due artisti si distinguano nelle loro peculiarità: Alessio Boni per lo slancio comunicativo con cui si cala nei paesaggi veristi e metaforici dei componimenti; Marcello Prayer spicca per la sua abilità di rintracciare l'origine simbolica della parola in rima, restituendola all'ascoltatore. Allo stesso tempo trasmettono l'immagine omogenea di due voci che si fanno una a servizio della parola, conferendo spessore ai versi di un "poeta vate" del nostro tempo. L'allestimento della lettura risalta per la scelta coraggiosa di rendere le voci e la mimica strumento, e a loro modo, coprotagonistedella lirica in scena. Una prova di come non sia necessario un'artificiosità di cornice, ma "solo" un «legame fra forma totale e forma dell'apparato fonatorio» (ndr Orazio Costa) con gioco luministico. Quasi come coreografie, i passi selezionati scivolano sotto gli occhi della platea, attraversando le fasi pasoliniane della costruzione perenne dell'ossimoro sacro vs. sconsacrato. Trafigge la sottile denuncia della bieca normalità a cui siamo allevati («Madri feroci, intente a difendere/quel poco che, borghesi, possiedono,/la normalità e lo stipendio», ndr da "Ballate delle madri"), partoriente talvolta del "teddy boy", nella maggior parte dei casi di un "feto adulto" (ndr da "Io sono una forza del passato"). Occhio di bue sulla bellezza mangiata «dal potere» della divina Marilyn, svanita come «un pulviscolo d'oro» (ndr "Marilyn"); mentre sgorgano da «un misero e impotente Socrate/che sa pensare e non filosofare» gocce di pioggia pietrificante (ndr da "Versi sottili come righe di pioggia"). Valzer, miagolii, parole in musica traghettano, tra commozione e sottile sorriso, verso la fine del viaggio, che quasi ciclicamente ritorna all'origine con "Supplica alla madre" verso un futuro profetizzato come "schiavo". In chiusa di rappresentazione, oscurati i recitanti, prende la parola direttamente Pasolini in un frammento d'intervista con Enzo Biagi. A lui il compito di emettere la verità più profonda: «invecchiando si diventa allegri perché si ha meno futuro e meno speranze».I due interpreti ci invitano magistralmente a seguire questa chiave di conoscenza, lasciando parlare il sacro fuoco di quella "merce inconsumabile", così come lo stesso Pasolini definiva il suo produrre. «La vita latente delle forze mimiche continua a operare intimamente, fuori delle manifestazioni vistose ed esplosive di quei radicali della danza che si erano fatti alla luce durante l'infanzia, nell'attività di ogni individuo, a più forte ragione, essa si prolunga nella vita interiore dell'artista». (ndr O. Costa) Una pièce che testimonia l'impegno a non mercificare la letteratura e ancor più la vita, ci insegna ad entrare in ascolto empaticamente dell'altro e delle cose, suggerendoci il sapore dell'ineffabile.
Maria Lucia Tangorra
12 agosto | Teatro Romano
Gioventù Musicale / Racconti in Musica
CANTI D’AMORE DI CATULLO
voce recitante Vanessa Gravina
musiche originali di Gabriele Bonolis
direttore Federico Paci
eseguite dal Laboratorio Ensemble
nell’ambito del TAU
Catullo (Valerio) proviene da famiglia molto facoltosa e nacque a Verona, molto probabilmente, nell’87 a.C.. I primi componimenti (come lui stesso afferma) risalgono già all’età di 17 anni. Venuto a Roma per approfondire i propri studi, Catullo si fece anche notare per una vita molto intensa con frequentazioni dell’alta società dell’epoca. Il ciclo di liriche presentate in questo progetto sono dedicate a Lesbia (in realtà era Clodia moglie di Quinto Cecilio Metello) donna molto affascinante quanto lussuriosa e capricciosa per la quale Catullo perse letteralmente la testa.
Vanessa Gravina, nasce a Milano e inizia da bambina alla radio; ha 7 anni quando debutta in televisione, mentre la sua prima apparizione nel cinema risale all’età di 10 anni. Nonostante la giovane età Vanessa Gravina è attualmente una delle attrici più apprezzate e conosciute; notevole la sua attività, sia a livello nazionale che internazionale, nel settore del cinema, del teatro e della televisione. Per il cinema ricordiamo Colpo di fulmine di Marco Risi, Maramao di Giovani Veronesi, 32 Dicembre di Luciano De Crescenzo e Italiani di Maurizio Ponzi.
Ricca ed importante l’attività teatrale, dove è stata diretta da Giorgio Strehler in La donna del mare, da Dacia Maraini ne La città dell’Inferno, da Giorgio Galassi in Le Troiane di Euripide, da Walter Manfrè nel Rudens di Plauto.
Deve la sua fama maggiore, quantomeno in Italia, alla televisione, per la quale ha girato alcune tra le fiction che hanno registrato maggiore successo, a partire da La piovra, edizione 4 e 5, Gioco ad incastro, Cento vetrine, Incantesimo, Sospetti 3 e, nella ultima stagione, Gente di mare. Ha realizzato fiction anche per la tv tedesca, Laura and Luis e epr quella francese, con l’ultimo lavoro Le Commissaire Valence.
informazioni e prenotazioni
Biglietteria del Teatro Ventidio Basso 0736 244970
Biglietteria del Teatro Romano aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli
inizio spettacoli
ore 21.30
abbonamenti
primo settore 145 euro
secondo settore 120 euro
terzo settore 90 euro
biglietti
primo settore 23 euro
secondo settore 19 euro
terzo settore 15 euro
posto unico non numerato 12 euro