La cultura per l’esecutivo nazionale è diventata un “contro-obiettivo”». Così l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini durante l’incontro “Politica Culturale Regionale per il Piceno”. Insieme all’assessore per il Piceno, Antonio Canzian, i due esponenti della giunta hanno incontrato le Istituzioni, i cittadini e le associazioni culturali martedì pomeriggio nelle sale della Libreria Rinascita.
«Oggi assistiamo ad una caduta di coscienza civica – spiega Marcolini – Occorrerebbe un movimento del popolo che possa far mutare l’opera del Governo».
I criteri sui quali verterà la rinascita della cultura nelle Marche? Qualità, economicità e organizzazione efficiente. «Investire nella cultura significa investire sulla qualità e sull’eccellenza, considerandola come strumento che apre allo sviluppo in connessione con altri settori quali il turismo, la valorizzazione del territorio, ma anche le politiche sociali e la produzione industriale», dichiara l’assessore. E in questo senso si dirigono i due progetti particolari quali le borse lavoro, rivolte ai giovani, e un sistema di bonus e vaucher che coinvolgeranno anziani. «Con la flessibilità degli orari per i luoghi di cultura si potrà creare nuova occupazione – spiega Marcolini – Per quanto riguarda invece il volontariato vogliamo seguire il modello del British Museum, dove le persone offrono volontariamente la propria opera in cambio di accessi ad eventi e circuiti culturali. Le prime risposte che abbiamo avuto sono state entusiastiche».
Le borse lavoro, a base biennale e per le quali è stato predisposto un budget di 87 mila euro netti partiranno dopo l’estate. E' già pronto il bando. Per il progetto dei volontari si pensa di iniziare entro il 2011.
«In momenti di crisi come questo non si può far finta che non ci sia. Dobbiamo concertare criteri e gerarchizzazione delle possibili allocazioni. Ci saranno alcune defezioni, ma anche nuove inclusioni per settori prima esclusi», sostiene Marcolini.
Circa 270 mila euro sarano inoltre stanziati nel progetto “Itinerari francescani tra Ascoli ed Assisi”. Nell’iniziativa saranno realizzate opere di restauro alla Chiesa di Sant’Ilario di Ascoli; fondi anche per Portella di Venarotta e alla foresteria di Comunanza.
«Le istituzioni locali sono fondamentali – l’assessore Canzian sferza così il dibattito - Dobbiamo imparare ad agire in rete. Oggi noi ad Ascoli partiamo molto indietro. Ora abbiamo tutti una grossa responsabilità: le risorse sono al lumicino. Attraverso la rinascita della cultura potremo assistere all’emancipazione del nostro territorio».
Durante l’incontro il microfono passa anche a cittadini e addetti ai lavori. Da parte di tutti un plauso all’iniziativa della Regione.
«Sono stato uno dei più violenti a contestare l’isolamento di Ascoli – dichiara Carlo Lanciotti, Compagnia dei Folli – Oggi prendo atto di questa inversione di tendenza constatando come gli impegni presi dall'assessore Marcolini e Canzian prima delle elezioni sino stati mantenuti».
«Il governo vuole “uccidere” la cultura dal basso – dichiara il sindaco di Grottammare, Luigi Merli – Meno si pensa, meglio si governa: così ragionano». «Il fatturato dell’industria culturale creativa è superiore al settore della chimica, alimentari, addirittura doppio rispetto all’automobile – precisa Tonino D’Isidoro, consigliere comunale di Ascoli». «Bene la Regione, manca però un coordinamento generale. Comune e Provincia dovrebbero essere i “provocatori”», aggiunge Di Sante, presidente della Filarmonica Ascolana. Nella sala anche l’assessore alla Cultura del Comune di Ascoli, Davide Aliberti. E la Provincia? «Ha ritenuto di non esser presente» chiosa Canzian.