56 i dipinti in esposizione per contemplare tutta la produzione di questo straordinario artista proprio in quella Roma che cinque secoli fa non fu in grado di capirlo: dalle opere devozionali alle grandi pale d’altare, in molti casi per la prima volta presentate in una mostra, alle opere di carattere profano, ai famosi ritratti alcuni dei quali mai esposti prima in Italia e provenienti dai grandi musei internazionali come le collezioni della Regina Elisabetta d’Inghilterra, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra, la Gemaldegalerie di Berlino, solo per citarne alcuni. La maggior parte delle opere in mostra proviene però dal nostro Paese e più specificatamente da Marche, Lombardia e Veneto i tre luoghi dove il grande maestro ha vissuto la personale e straordinaria vicenda pittorica.
Proprio in virtù di queste provenienze la Regione Marche nell’ottica di valorizzazione del proprio territorio ha deciso di finanziare le indagini diagnostiche su tutte le opere marchigiane di Lorenzo Lotto. In vista dunque della realizzazione della mostra, a partire dal 2008, è stata condotta una approfondita campagna di indagini scientifiche, che ha messo in luce una situazione di grave sofferenza di numerose opere di Lotto tra cui il monumentale polittico di san Domenico conservato a Recanati, che si presentava completamente virato nei colori a causa di antichi restauri e divorato dai tarli. Il polittico di san Domenico, opera tra le più significative dell'artista che gli valse l’ opportunità di essere chiamato a Roma da papa Giulio II per il cantiere dei Palazzi Vaticani, sarà quindi oggetto di un approfondito intervento di recupero grazie al prezioso supporto di Enel che da sempre contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese attraverso interventi di illuminazione artistica, progetti di restauro e attività mirate di comunicazione.
La grande novità sta però nel fatto che, per tutta la durata dell’esposizione, sarà allestito uno spettacolare cantiere di restauro dal vivo, direttamente in mostra per la ripulitura della cimasa del polittico; sarà così possibile osservare "in diretta" le complesse operazioni di recupero e rinascita del pezzo che, dopo cinquecento anni, verrà restituita al suo originale splendore. Sarà inoltre possibile approfondire la tematica attraverso postazioni interattive, arricchite da contenuti multimediali, poste in prossimità del laboratorio.
Il restauro delle restanti tavole del polittico proseguirà, a mostra conclusa, presso i laboratori della Cooperativa Beni Culturali di Spoleto incaricata dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici delle Marche.
Il laboratorio di restauro è allestito al termine del percorso espositivo ed è attivo in mostra da sabato 5 marzo con i seguenti orari: martedì-sabato 10.00-13.00 e 14.00-17.00
Immagini, video e approfondimenti su www.scuderiequirinale.it e www.lorenzolotto.info
Questo il commento dell’assessore alla Cultura regionale Pietro Marcolini:
“L’avvio del restauro del Polittico di S. Domenico di Recanati in mostra costituisce un evento nell’evento ed è un’opportunità straordinaria per entrare in relazione con una attività fondamentale come quella del restauro, spesso trascurata e nel contempo un momento di ulteriore conoscenza da parte del grande pubblico di un’opera capitale del nostro Rinascimento come il Polittico di Recanati, una delle grandi attrazioni della mostra di Roma ”.