Pivato risponde a Ricci: «Accolgo la tua proposta»

Pivato risponde a Ricci: «Accolgo la tua proposta»

Ricci propone l'ateneo come «pensatoio europeo del nuovo modello di sviluppo»

E’ il luogo della splendida proporzione del suo Palazzo, di Federico Commandino, insigne matematico e filologo, di Piero e di Laurana, grandi artisti e scienziati. In accordo con la città, la nostra Università si muove sempre più verso l’idea di una formazione globale del cittadino, verso quell’uomo di Leonardo, che ancora oggi rende l’Italia famosa nel mondo. Questa scelta, in cui convivono Facoltà umanistiche e scientifiche, in cui sono attivi mille progetti interdisciplinari, in cui si offre allo studente, accanto alle competenze specialistiche, una formazione di base, è profondamente legata al concetto di Felicità, da te posto come parola chiave della nostra Provincia. “Felicità” intesa come qualcosa di svincolato almeno in parte dalla sua quantificazione monetaria, cioè come “capacità di progettare il proprio futuro”. “Felicità” come qualcosa che non si cerca, ma si vive, che si sviluppa più nel percorso che non nel risultato. Così lo studente a Urbino non solo si prepara alla vita lavorativa, ma vive un’esperienza culturale e umana indimenticabile. Dobbiamo porre al centro della nostra attenzione l’abitabilità del nostro pianeta e le sfide che il rapido deterioramento dell’ambiente propongono. Dobbiamo riflettere sul fatto che non solo creando ricchezza si vive meglio, ma che forse sono ancora più importanti il come si crea ricchezza e il come la si distribuisce. Dobbiamo meditare sul come il lavoratore della società della conoscenza debba affrontare l’antitesi fra saperi specialistici e la necessaria flessibilità delle competenze in un contesto tecnologico in continua evoluzione. Dobbiamo prendere sempre più in considerazione come il nostro benessere mentale sia legato a ciò che mangiamo, all’arte, alla scienza, alla letteratura e all’attività motoria. Qui all’Università di Urbino non solo abbiamo le competenze per affrontare tutto questo, ma anche siamo già orientati in questa direzione. Sono d’accordo con te, caro Presidente, che dobbiamo affrontare questo momento di crisi come un’occasione per ripensare il nostro modo di vivere, per riprogettare il nostro futuro, tenendo conto della nostra tradizione. E sappiamo bene che i giovani sono la nostra più grande speranza. A questi giovani la nostra Università si rivolge, accogliendo la proposta che tu con intelligenza e sensibilità ci hai lanciato.


 

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