Tutti abbiamo il diritto e il dovere di ricordare. Ricordare per non negare; ricordare perché la storia insegna; ricordare perché uomini, donne e bambini senza colpa sono stati torturati e portati alla morte. Un giorno che assume il significato di un monito affinché quanto avvenuto non si ripeta mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo. Questo è il messaggio che ha voluto trasmettere la mostra foto-documentaria “Il Piceno e la Shoah” apertasi questo pomeriggio presso l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno, alla presenza di tante autorità. La mostra organizzata dall’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e dalla Fondazione museo della Shoah, è curata da Laura Ciotti, Andrea Di Stefano e Maria Rita Fiori, sotto la direzione scientifica del Prof. Marcello Pezzetti. Attraverso documenti, mappe, foto originali quasi tutti inediti ed esperienze narrate da testimoni viventi, la mostra, articolata secondo due livelli interpretativi (eventi di carattere nazionale e locale) è suddivisa in otto sezioni con una cronologia generale. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, il prefetto Pasquale Minunni e l’assessore con delega al progetto speciale per il Piceno, Antonio Canzian che nel portare il saluto della giunta regionale ha sottolineato l’importanza di ricordare questo giorno.
“Quando ero giovane – ha detto Canzian – pensavo che l’uomo fosse in grado di fermarsi un attimo prima del precipizio invece con la Shoah, attraverso la sua malvagità e criminalità, si è precipitato in quell’abisso culminato nell’Olocausto. L’iniziativa di oggi rappresenta un momento essenziale perché serve nel tramandare alle nostre nuove generazioni e far sì che tutti conoscano e che tutti riflettano. La Regione Marche ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale per ricordare il Giorno della Memoria perché fenomeni che ricordano quel periodo drammatico della nostra civiltà ancora oggi ce li troviamo dietro l’angolo”.
“Allora – ha concluso l’Assessore - dobbiamo far acquisire la consapevolezza ai nostri giovani e questo compito deve essere svolto dalla scuola, dall’università che attraverso la formazione offre loro riferimenti ben adeguati”.
La mostra resterà aperta sino al 30 aprile 2011 ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00; il martedì e giovedì anche apertura pomeridiana dalle 15.30 alle 17.30; il sabato solo su prenotazione dalle 10.00 alle 12.00.