“Non solo – continua Marcolini - relativamente al caso specifico del cinema Mr.Oz di Ancona, il multisala cittadino inattivo ormai da più di una settimana, sul quale l’iniziativa comunale ha già sottolineato l’esigenza di un intervento riparatore, ma piuttosto rispetto alla situazione regionale in cui versano ormai gran parte della sale – spesso anche multisala - dei centri storici, dedicate a una programmazione di qualità e impegnate a valorizzare i circuiti marginalizzati dalla cultura del ‘multisala di periferia’”.
La Regione Marche a partire dal 2009, dotandosi di una apposita legge di settore, ha iniziato a sostenere anche la piccola imprenditorialità del settore e, avvalendosi di fondi europei destinati all’innovazione delle PMI in generale, ha contribuito a finanziare progetti per l’adeguamento tecnologico e per il passaggio al digitale.
In alcuni dei progetti sostenuti il passaggio al digitale è stato lo strumento che ha introdotto a interessanti iniziative di utilizzo polifunzionale delle sale, come nel caso di Macerata e Fermo: due progetti di attività di sale a gestione privata all’interno di una proprietà pubblica.
“Diviene sempre più evidente – insiste l’assessore alla Cultura - la necessità di individuare soluzioni articolate ed organiche per sostenere l’attività delle sale in una logica polifunzionale, capace di promuovere la programmazione ordinaria, le rassegne, facendole diventare centri di attività culturali al servizio del territorio. In un’auspicabile confluenza tra iniziative culturali e associazionismo, la sala potrà riempirsi di contenuti e pubblici diversi per implementare e far circolare una ‘nuova corrente’ culturale e civile”.
E’ in questa direzione che la Regione sta lavorando, per la predisposizione del piano annuale della legge sul cinema, che in netta controtendenza rispetto alla tendenza delle politiche pubbliche nazionali, può contare su risorse non tagliate ma leggermente incrementate. “Su questa emergenza – conclude Marcolini - si sta attivando anche un tavolo di coordinamento a livello provinciale di governo del settore e un tavolo di lavoro dedicato alla progettualità europea, perché le poche risorse ordinarie facciano da lievito a una progettualità complessa”.