Tornano i 'Pezzi facili', di scena Villa Imperiale

Tornano i 'Pezzi facili', di scena Villa Imperiale

L’iniziativa è della Biblioteca Oliveriana con vari patrocini. Ingresso libero

“Bella foris, ludosque domi” (cioè “Le guerre fuori e a casa i giochi”) è il titolo dell’opera, ora in bella veste editoriale, dedicata allo scenografo architetto per la Corte dei Della Rovere Girolamo Genga (Urbino 1476 – Casteldelci 1551) e a Villa Imperiale, titolo che rappresenta l’estetica “teatrale” con cui il Genga mise mano al progetto del grande complesso intorno agli anni ’20 del Cinquecento. La tesi, in edizione limitata, si presenta in due cospicui volumi, per un totale di 558 pagine riccamente illustrate, di cui oltre 200 costituite da documenti: un lavoro che descrive la personalità artistica, l’ambiente culturale e una delle più rilevanti realizzazioni di un protagonista tra i più affascinanti e ancora poco noti del Cinquecento italiano. Il racconto è condotto con passione e scrupolo documentario dagli autori, che hanno consultato archivi stranieri e italiani, tra cui quello dell’Oliveriana. L’incontro è ad ingresso libero.
Il programma dei “Dieci pezzi facili” è ideato e curato dal direttore della Biblioteca e Musei Oliveriani Marcello Di Bella, con il patrocinio e collaborazione del Comune di Pesaro e della Provincia ed il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. Info: 0721 33344; e mail: biblio.oliveriana@provincia.ps.it


Villa Imperiale è tuttora, grazie a sapienti restauri, una magnifica residenza rinascimentale, nel cuore del Parco San Bartolo. Il complesso architettonico è stato costruito in due fasi successive, di cui la prima nella seconda metà del ‘400, quando Alessandro Sforza volle realizzare una dimora difensiva in cui fosse possibile dedicarsi anche agli ozi e ai piaceri dello spirito. E’ chiamata Imperiale perché la prima pietra fu posta dall’Imperatore Federico III d’Asburgo, ospitato a Pesaro da Alessandro Sforza nel 1468. La trasformazione in esclusiva villa di delizie fu fatta da Francesco Maria I Della Rovere, che dopo aver riconquistato il Ducato alla morte di papa Leone X, incaricò il Genga di aggiungere nuovi elementi (grande corte teatrale, grotte, giardino pensile), trasformandola in luogo ideale di vita cortese. La realizzazione del progetto si interruppe intorno al 1538, cui seguirono passaggi di proprietà e traversie anche belliche. Dal Settecento entrò in possesso della famiglia Albani.


Marcello Luchetti, pesarese e profondo conoscitore di studi storici, artistici, archivistici, in particolare sull’età medievale e rinascimentale, ha scritto sul Palazzo Ducale di Pesaro, sull’iconografia politica e familiare dei Della Rovere e sulla storia del notariato a Pesaro e Urbino.


Alessandra Castelbarco Albani, nata a Basilea nel 1983, si è laureata con lode nel 2009 al Politecnico di Milano con questa tesi, a cui sono seguite altre pubblicazioni sulla Villa Imperiale, su importanti riviste specialistiche. Collabora presso il Politecnico di Milano nel corso di “Storia dell’architettura e delle tecniche costruttive” del professor Francesco Repishti. Dal 2009 esercita la libera professione come architetto lavorando soprattutto nell’ambito degli interni, dell’allestimento e della scenografia.


Marco Di Nallo, nato a Pescara nel 1983, ha studiato al Politecnico di Milano e alla Technische Universität di Vienna, laureandosi nel 2009 con lode a Milano con la stessa tesi su Girolamo Genga. Dopo collaborazioni con diversi studi di architettura, dal 2009 lavora stabilmente con Alessandra Castelbarco. Frequenta il dottorato di Storia dell’architettura e dell’urbanistica al Politecnico di Torino.

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