“I prossimi mesi – spiega l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini - saranno periodi di forte impegno in fatto di programmazione. Il settore dovrà confrontarsi anche con una stagione di contrazione delle risorse legata agli effetti della manovra finanziaria 2010. E’ dunque necessario per la Regione assicurare al sistema un nuovo e diverso ruolo di indirizzo, più incisivo e continuativo rispetto al passato. L’individuazione di scelte innovative e delle conseguenti strategie attuative diventano l’obiettivo di base per una nuova governance del sistema”.
Il documento proposto orienta le politiche e individua i punti nevralgici attorno a cui creare sinergia con gli enti locali e con gli operatori di settore. “Queste linee – continua Marcolini – sono il frutto di una lunga serie di incontri con le istituzioni del territorio, con gli enti e le istituzioni culturali che operano nelle Marche. Sono linee operative, ampiamente condivise dal cosiddetto ‘sistema dello spettacolo dal vivo’ che una volta formalmente adottate dal Governo regionale definiranno le linee guida della politica regionale in materia culturale e diverranno strumenti indispensabili per assicurare un livello di programmazione adeguato e qualificato rispetto ai tempi e alle scelte difficili che il periodo impone”.
Produrre economie di scala, razionalizzare la spesa e condividere risorse e progettualità saranno gli obiettivi prioritari sia nel teatro, sia nella musica che nel cinema. Nel primo caso si intende promuovere la costituzione di un organismo tra enti culturali che coordini le attività e assicuri una migliore funzionalità del sistema teatro nella produzione, nella distribuzione, nella formazione e riduca i costi di gestione e funzionamento.
I soggetti potenzialmente interessati sono l’AMAT, la Fondazione “Le città del teatro – Teatro Stabile delle Marche, l’associazione In teatro e l’associazione T.R.A.M. (teatro per ragazzi), a cui potranno aggiungersi anche altri soggetti.
Un analogo organismo si vuole costituire per il sistema della produzione lirica e sinfonica che dovrà lavorare, tra le altre cose, per la definizione di un cartellone unico della stagione lirica e sinfonica. I soggetti interessati potranno essere la FORM, l’associazione Sferisterio Opera Festival, la Fondazione Rossini Opera Festival, la Fondazione Pergolesi Spontini, la Fondazione Teatro delle Muse, l’associazione Musicultura.
Nel cinema, la Regione intende sostenere l’accorpamento in un nuovo soggetto (una fondazione) delle funzioni inerenti cinema e audiovisivi che sono attualmente svolte dalla Mediateca regionale e dagli uffici della Marche Film Commission. Questa fondazione dovrà creare le condizioni per attirare nelle Marche la realizzazione di produzioni cinetelevisive e pubblicitarie nazionali e straniere, nonché a contribuire allo sviluppo delle attività di produzione, raccolta, conservazione e diffusione di materiali audiovisivi riguardanti la storia, la cultura e le tradizioni delle Marche.
Nel documento viene rivolta inoltre particolare attenzione al progetto di distretto culturale evoluto: un sistema di relazioni e un network operativo regionale tra soggetti pubblici e privati, articolato su base provinciale, di cui è possibile avviare una prima sperimentazione sul territorio piceno dove sono già state condotte analisi preliminari di fattibilità. Tra gli altri interventi, il recupero di beni monumentali per la fruizione e rivitalizzazione dei centri storici; quello già presentato che riguarda i contenitori culturali aperti attraverso borse lavoro per i giovani e quello da realizzare che riguarda l’attivazione di un servizio civico di volontariato destinato a persone culturalmente qualificate con più di 60 anni da coinvolgere in alcune attività di gestione dei contenitori culturali, quali musei e teatri. “Questo progetto – spiega Marcolini – attuabile con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Politiche sociali, intende valorizzare persone e saperi, favorire la partecipazione di chi ha tempo libero a disposizione e può ricoprire un ruolo attivo e significativo nella comunità”.
Infine, in virtù del percorso virtuoso di aggregazione e semplificazione che si vuole portare avanti, la Regione intende proporsi come interlocutore autorevole per la rinegoziazione delle risorse che arrivano al territorio, lavorando a un accordo di programma quadro con lo Stato che punti a consolidare e incrementare la spesa storica.