L’obiettivo è quello di dare impulso alla crescita tecnico operativa del volontariato in sinergia e collaborazione tra le istituzioni, anche di altre regioni, e l’associazionismo, per la tutela dei beni culturali. Beni che sono – specifica il documento - elemento fondamentale della coscienza nazionale, strumento insostituibile di formazione delle nuove generazioni e grande risorsa economica del Paese.
“Cosa potrebbe essere l’umanità senza cultura – è stata la riflessione dell’assessore regionale, Serenella Moroder, che si è detta “onorata della squadra costituita a difesa dei beni culturali. Le Marche custodiscono una parte rilevante del patrimonio culturale dell’intera nazione – ha aggiunto - in un territorio estremamente fragile per rischi naturali e di origine antropica. Il ‘patto’ siglato oggi conferma la ferma volontà della Regione di salvaguardare i beni più esposti sostenendo la formazione di squadre di volontari specializzati ed elaborando appositi piani di emergenza in un lavoro di squadra a beneficio dei cittadini, i veri protagonisti del territorio”.
Inoltre, aggiunge Moroder, “la crescente domanda di cultura, evidenziata tra l'altro dall'incremento dei visitatori delle città d'arte, rappresenta una grande sfida per la salvaguardia del patrimonio e pone il settore come un importante modello di sviluppo socio-economico per il nostro paese”.
L’accordo – siglato da Federico Federighi, direttore generale del dipartimento nazionale della Protezione civile, dall’ architetto Paolo Scarpellini, del Ministero Beni e attività culturali, da Milko Morichetti per Legambente Onlus, da Luigino Quarchionni per Legambiente Marche, oltre che dall’assessore regionale Serenella Moroder - si fonda sulla valorizzazione del volontariato che, grazie alle risorse umane e alla forte passione civile, contribuisce a migliorare il funzionamento di musei, biblioteche, parchi archeologici e, più in generale, dei luoghi di interesse culturale, ambientale e storico del territorio.
I volontari non saranno preposti solo all’emergenza ma anche al monitoraggio, alla mappatura, alla pianificazione di piani di emergenza e prevenzione in stretta relazione con la protezione civile delle Marche, nazionale e il Ministero per i Beni e le attività culturali.
AMBITI DELL’ATTIVITA’
Secondo il protocollo, in caso di emergenza l’Associazione mette a disposizione: un responsabile regionale del gruppo operativo di volontari specializzati; volontari specializzati nella salvaguardia del patrimonio culturale per intervenire tempestivamente nella messa in sicurezza dei beni culturali colpiti dall’evento calamitoso. La realizzazione e gestione di corsi di formazione teorico pratico, corsi di aggiornamento ed esercitazioni, per la pianificazione delle attività di intervento in caso di calamità e la prevenzione; la promozione e organizzazione di attività finalizzate alla conoscenza, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio storico-artistico (campagne, incontri, dibattiti e corsi di informazione e valorizzazione dei beni culturali); la pubblicazione e divulgazione di materiali di informazione, promozione e didattici (stampati, video, cd-rom, siti internet, ecc.) sulla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali.