In tale evento si materializza una convergenza da non sottovalutare tra la sfida trentennale degli ecomusei per portare il museo fuori dalle pareti di un’istituzione statica ed elitaria e l’intenzione della Convenzione Europea del Paesaggio del 2000-ratificata dall’Italia nel 2006- di portare il paesaggio fuori dalle visioni accademiche che tanto hanno pesato, in Italia come altrove, nella distinzione tra ciò che è bene culturale e ciò che non lo è.
Come non riconoscersi, invece, nella definizione contenuta nella Convenzione, che pone la percezione delle popolazioni al centro del concetto stesso di paesaggio, o con l’affermazione che “il paesaggio è in ogni luogo un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni: nelle aree urbane e nelle campagne, nei territori degradati, come in quelli di grande qualità, nelle zone considerate eccezionali, come in quelle della vita quotidiana”?
Ecco allora che il forum delle Associazioni per l’istituzione dell’Ecomuseo della Via Salutaria nel territorio del comunale di Acquasanta Terme, sabato 24 Luglio chiama a raccolta i cittadini di fronte al Mulino ad acqua di Piedicava, l’unico ancora funzionante nelle Marche, almeno dal 1504. Un bene di una rilevanza unica che soltanto la tenacia e l’intelligenza di Ernesto- l’ultimo “mugnaio”, in ordine di tempo, di casa Angelini, proprietaria dal 1913 - gli ha consentito di sopravvivere tra l’indifferenza di enti e istituzioni troppo spesso sensibili soltanto al patrimonio materiale “colto”trascurando così di mettere in atto concrete iniziative di tutela del cosiddetto patrimonio di archeologia industriale popolare. Oggi il mulino è un punto di riferimento per piccoli produttori amatoriali di mais locali(granturco a otto file)con cui si ottiene un’ottima farina per polenta.
La realizzazione dell’ecomuseo dovrebbe valorizzare tali attività e fare in modo che si comprenda l’importanza di conservare e scambiare i semi per segnare un’inversione di tendenza messa in moto dalle multinazionali dei sementi che sta portando alla sterilità dei semi e quindi al controllo dell’alimentazione mondiale. L’ Ecomuseo non avrà caratteri estetici e mummificatori,ma opererà per far restare le popolazioni in questi luoghi e creare un’economia di sussistenza.
IL PROGRAMMA:
ore 16-Presentazione dell’iniziativa e visita guidata al mulino e macinatura.
Illustrazione delle varie parti del mulino:vasca di raccolta acqua(parata)- ritrecine(pale)- macina di pietra(mola). Apertura dell’acqua e messa in funzione del mulino(macinatura del granturco da polenta)