Il ricco calendario di eventi, promosso dalla Provincia in collaborazione con Regione, Svim (Società di sviluppo della Regione Marche) e Diocesi di Ascoli Piceno è stato presentato stamani, a Palazzo San Filippo, dal Presidente della Provincia Piero Celani, dall’assessore alla Cultura Andrea Maria Antonini, dal prof. Gino Troli curatore scientifico dell’iniziativa, da Ivan Antognozzi funzionario dello Svim e dall’architetto Michele Picciolo delegato della Diocesi per i rapporti con le Soprintendenze.
L’architetto Picciolo è quindi entrato nei dettagli della mostra dal titolo “L’arte ad Ascoli al tempo del Crivelli- Il mecenatismo di un vescovo umanista: Prospero Caffarelli che verrà inaugurata sabato 17 luglio, alle 18.30, al Battistero”. L’esposizione, che verrà presentata alle ore 17.30 presso il museo archeologico statale di Ascoli, si pone come obiettivo quello di esplorare il fenomeno dell’umanesimo ad Ascoli e le sue relazioni con gli altri ambiti culturali. In esposizione ci saranno eccezionali veli serici del XIV-XV secolo, recentemente ritrovati e strettamente legati ai modelli dipinti nell’iconografie del Crivelli. Si potranno anche ammirare il restauro della Madonna delle Grazie di Pietro Alemanno, il busto del Reliquiario di S. Benedetto Martire (venerato per secoli dagli ascolani) e il paliotto serico del XV secolo conservato nel Museo Diocesano che tanti rimandi ha con i piviali e le dalmatiche indossate dai santi dipinti in tutto il Rinascimento. Infine, grande richiamo della mostra, sarà la splendida statua d’argento del patrono della città Sant’Emidio, capolavoro dell’orafo Pietro Vannini.
“Tutte queste opere trovano il proprio denominatore comune nella committenza di un colto e importante mecenate quale fu il Vescovo Prospero Caffarelli” – ha dichiarato l’architetto Picciolo – un vescovo che per 36 anni ha governato la città con grande spirito di fede e di servizio”.
Ivan Antognozzi dello Svim ha spiegato le ragioni del successo e del finanziamento del progetto. “L’Unione europea vuole dar vita a una macroregione adriatica che interseca motivazioni culturali, storiche e sociali – ha affermato Antognozzi – e questo progetto ne agevola il disegno e vede la Provincia di Ascoli perfettamente in linea con gli obiettivi comunitari”.
Anche il prof. Troli ha sottolineato le motivazioni del progetto, ricordando come “l’Adriatico rappresentò nel ‘400 e per molti secoli una sorta di “pianura liquid” dove per secoli tutte le nazioni che si affacciavano sulle due sponde di questo mare erano legate da profonde radici comuni, culturali, sociali ed economiche”.