Da diversi giorni alti funzionari della pubblica amministrazione e gerarchi fascisti,con le loro famiglie,abbandonavano i loro posti di responsabilità dopo aver intascato cinque mensilità di stipendio grazie ad una leggina fatta proprio per chi meditava la fuga. Quasi tutti erano fuggiti a Roma, mai bombardata in tre anni di guerra grazie alla presenza del Papa PioXII.
L’operazione Husky,ovvero lo sbarco degli alleati sulle coste meridionali della Sicilia avvenne alle ore 2,45 del mattino. L’intervento era stato deciso da Churchill e dal presidente americano Roosevelt nella conferenza di Casablanca del 24 gennaio dello stesso anno. Responsabile di tutta l’operazione fu il generale americano Dwigt Eisenhower che dopo qualche anno sarebbe stato eletto presidente degli Stati Uniti. La flotta,tutta inglese,e comandata dall’ammiraglio Cunningham, trasportò in Sicilia 181.000 soldati – 115.000 inglesi e 66.000 americani, era costituita da due portaerei,quattro corazzate,15 incrociatori,52 cacciatorpediniere 2275 unità da trasporto ed era partita a mezzanotte dai porti dell’Algeria,della Tunisia e La Valletta a Malta.
Italiani e tedeschi avevano in Sicilia circa 250 mila uomini di cui 220 mila italiani, per due terzi siciliani, e 30 mila tedeschi.L’armamento dei nostri militari era costituito da 500 pezzi di artiglieria,265 carri armati –cento italiani e 165 tedeschi – e meno di cinquecento aerei.
Gli alleati disponevano invece di 1800 pezzi di artiglieria,600 carri armati,14 mila automezzi e ben quattromila aerei.
All’ora fissata l’8^armata del generale inglese Montgomery cominciò le operazioni di sbarco sulla costa sudorientale.La resistenza delle unità costiere italiane fu scarsa e venne subito sopraffatta dai cannoneggiamenti delle navi.Alle 7,30 gli inglesi avevano già una testa di ponte consolidata a Cassibile e poco dopo si impadronirono dell’aeroporto di Pachino.
Il Generale Guzzoni,comandante delle forze italogermaniche cercò di contrastare lo sbarco inviando la divisione Napoli verso Siracusa,la divisione motorizzata Livorno e quella tedesca denominata Goring verso Gela, la divisione Assietta verso Licata ma l’attacco ininterrotto degli aerei alleati ritardò i movimenti e ne ridusse l’efficacia.
Alle 10 lo sbarco si era praticamente concluso. Gli alleati si aspettavano di doversi aprire un passaggio tra mine, mitragliatrici,lanciafiamme invece niente di tutto ciò accadde.Ci si accorse che le nostre spiagge erano minate solo superficialmente e non erano sbarrate da alcun reticolato.La guarnigione italiana di Licata dopo qualche salva si arrese.
Il bollettino di guerra n.1141 del Quartiere generale delle forze armate italiane,che si doveva ascoltare alla radio negli esercizi pubblici in piedi e sull’attenti, diceva “Il nemico ha cominciato questa notte con l’appoggio di poderose forze navali e con lancio di paracadutisti l’attacco contro la Sicilia…Combattimenti sono in corso lungo la fascia costiera sudorientale.Durante le azioni le artiglierie italiane e germaniche distruggevano 22 velivoli ed altri 11 apparecchi venivano abbattuti dai cacciatori tedeschi”. Si saprà solo più tardi che Mussolini in quella circostanza aveva inviato un messaggio urgente a Hitler chiedendo aiuto.Resta un mistero il fatto che la nostra regia flotta rimase per tutto il tempo della conquista della Sicilia rintanata nei porti di La Spezia e Taranto.