Invito – ha continuato il Papa – a volgere l’attenzione della comunità internazionale sulla condizione di quei cristiani in Medio Oriente che soffrono a causa della loro fede. Con tali pensieri presento a voi il testo dell’Instrumentum laboris dell’Assemblea Speciale per il Medio oriente del Sinodo dei Vescovi”Con queste parole domenica 6 giugno Ratzinger ha presentato, mentre si trovava a Nicosia, il documento vaticano. Ricordiamo che Cipro –isola del Mediterraneo al largo delle coste della Siria e della Turchia – è divisa in due parti; una parte,con circa 700.000 persone abitata da greci, il 94% dei quali di religione greco-ortodossa ed un 3% cristiani ed è una repubblica riconosciuta dalla comunità internazionale. La parte settentrionale dell’isola con circa 200.000 abitanti, in maggioranza musulmani, è un territorio occupato dalla Turchia nel 1974 che l’ha denominata Repubblica Turca di Cipro del Nord e non è riconosciuta dalla comunità internazionale. Attualmente il territorio ha un contingente di soldati dell’ONU.
E’ la prima volta che un Papa visita questa isola ed è inoltre una delle poche volte in cui Benedetto XVI si è trovato in un Paese a maggioranza ortodossa. Il viaggio del Pontefice ha voluto essere come un ponte che collega l’oriente con l’occidente e l’obiettivo è la comunione tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa di Cipro,certo “non priva di difficoltà” come afferma Ratzinger “impegnate a progredire sul cammino del dialogo e della cooperazione fraterna”.
Arrivando a Nicosia Benedetto XVI ha trovato una città divisa a metà come la Berlino degli anni 80, le due parti greco e turca sono divise da filo spinato e sacchetti di sabbia controllati da soldati ONU e soldati turchi Al di là della frontiera uno spettacolo di desolazione con Chiese e monasteri ortodossi lasciati andare in rovina. Questo dura dal 20 luglio del 1974 quando forze turche sbarcarono a Cipro occupandone la parte settentrionale e costringendo oltre 200.000 grecociprioti che l’abitavano a fuggire lasciando lì tutti i loro averi.
E’ proprio in occasione della visita del Papa che il presidente della Repubblica di Cipro Demetris Cristoflas ha chiesto alla comunità internazionale di adoprarsi affinché vi sia “una giusta ed efficiente risoluzione del problema cipriota. Se la Turchia aspira ad essere membro della UE –ha detto Cristoflas- deve cambiare la sua politica e rispettare gli impegni assunti verso l’Unione ed i suoi Stati membri”. Il Presidente ha infatti proposto alla Turchia una federazione bizonale e bicomunale con equità politica delle due comunità, come previsto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.