Teatro romano, entro giugno la riapertura

Teatro romano, entro giugno la riapertura

Gli scavi eseguiti hanno portato a risultati di notevole rilevanza

Riportato alla luce nel 1932, secondo alcuni sarebbe stato realizzato alla fine del 1° sec. A.C. e quindi dopo la distruzione della città ad opera di Strabone. Per altri, invece, i resti dello spazio per il ”coro” o “orchestra” sarebbero di origine greca perché assenti nell’architettura teatrale romana e quindi farebbero pensare al rifacimento di un teatro già esistente prima della devastazione romana.
La presenza di questa struttura teatrale (il diametro massimo della cavea era di 95 mt.) testimonia dell’alto livello culturale raggiunto da Ascoli. Gli scavi, che si protratti dal 1932 al 1959, hanno portato alla luce i radiali della cavea in opus reticulatum, l’orchestra (che corrisponde alla nostra platea), il corridoio semianulare tra le gradinate (praecinctio) e la parte alta delle gradinate (summa cavea). Inoltre accanto al pulpitum vi sono dei resti di un vano abside che aveva, probabilmente, una funzione di servizio.
Ieri, nel corso di una riunione presso palazzo Arengo, sono state infatti coordinate tutte le attività che ancora restano da portare a termine per l’ultimazione del lavoro e si è altresì discusso delle due rappresentazioni teatrali chieste dalla Fondazione di Ascoli per l’inaugurazione.
La Fondazione, va sottolineato, ha avuto un ruolo importante nel recupero del teatro romano.
Finora, infatti, per il recupero di questo bene, di proprietà dello Stato, sono stati investiti circa 400mila euro dei quali ben 315mila erogati dalla Fondazione di Ascoli.
Alla riunione erano presenti: l’assessore alla Cultura, Davide Aliberti, con il dirigente Maurizio Cacciatori e il direttore Giovanni Cipollini, l’assessore Gianni Silvestri con Vincenzo Ballatori (responsabile del procedimento) e il direttore dei lavori Pierfilippo Melchiorre, l’archeologo Maurizio Landolfi con l’arch. Masturzo per la Soprintendenza Archeologica, Filippo Ciorra per la facoltà di  Architettura, l’ing.  Giacomini, coordinatore della sicurezza in questa fase dei lavori e per l’impresa Travaglini il geom.Gentili.
La Soprintendenza ha tenuto a ribadire che gli scavi eseguiti hanno portato a risultati di notevole rilevanza, oggetto, prossimamente, di apposita documentazione che verrà anche illustrata pubblicamente.
“Si è trattato – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianni  Silvestri – di un incontro molto  proficuo. Abbiamo infatti stabilito un crono programma e fissato già un prossimo incontro per il 22 marzo così che saremo in grado di rispettare gli impegni presi con la Fondazione di restituire il teatro romano alla città entro la fine di giugno.
Il nostro obiettivo – ha proseguito  l’assessore Silvestri - è quello di poter contare  su un luogo di grande bellezza dove poter proporre spettacoli dal vivo nelle serate estive. Il Teatro Romano è fonte di grande attrattiva e credo che possa essere lo scenario perfetto per prosa, musica e altre arti da proporre per spettacoli sotto le stelle”.