scARTi, Henrica van Velzen a San Benedetto

scARTi, Henrica van Velzen a San Benedetto

La mostra si terrà presso la Palazzina Azzurra dal 20 febbraio al 3 marzo 2010

contributo che lei, in modo molto originale, dà al complesso e sfaccettato progetto per lo sviluppo della cultura del rispetto dell’ambiente della salvaguardia della natura.
Scegliendo i rifiuti come tema delle sue opere pittoriche e scultoree,  in cui si rincorrono paesaggi di spazzatura, plastiche, lattine e resti del lavoro della campagna, la van Velzen contribuisce  in modo originale a ravvivare l'interesse del pubblico per il problema della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti. La sua creatività, dunque, è a fianco delle istituzioni ed enti preposti nel combattere la disattenzione dell’uomo che porta ad accumuli di scarti sulle spiagge della Riviera delle Palme, preziosa attrattiva del  Piceno,  e lungo  le foci dei fiumi della Bassa Marca, luoghi della sua ispirazione.
 La van Velzen olandese di nascita, vive tra Roma e Massignano dove ha il suo atelier.
«Dall’alto dei borghi medievali, terrazze naturali sull'Adriatico, lo sguardo si perde innamorato sulla distesa di sabbia nel suo contrasto col mare. Sugli arenili, purtroppo, le emozioni sono condannate al rovesciamento: nelle risacche delle nostre spiagge libere, infatti, non rotolano solo gusci di granchio e valve di conchiglie senza vita, ma anche  i prodotti della disattenzione e dell'incuria dell’uomo. Plastiche, lattine e resti del lavoro della campagna e rifiuti di ogni genere invadono come come nuovi nemici la pianura  balneare.  E dagli arenili trasformati in sacrari di scarti, l’arte  concepita come imitazione della realtà, trae fonte di tormentata ispirazione.  
L'artista Henrica van Velzen,  nelle sue passeggiate lungo la Riviera delle Palme e  le foci dei fiumi della Bassa Marca, è rimasta impressionata dagli scarti dell’umanità diffusa. Ha raccolto campioni catalogandoli in contenitori di fortuna, eletti a cornici del disfacimento.
Per lenire la sua sofferenza e non limitarsi solo alla denuncia tout court, Henrica intraprende un processo di affinamento delle sue emozioni più ruvide e trasforma le visioni materiali in valori immateriali. Un processo di sublimazione attraverso il quale la preoccupazione egoistica diviene visione universale.
La sua ricerca estetica  e il suo pensiero contemporaneo percorrono, dunque, un sentiero creativo che si distanzia dal puro compiacimento delle forme visive policrome per cercare un nuovo approccio al messaggio artistico che testimoni e storicizzi il percorso dell'uomo. E così lei intreccia con i suoi strumenti la tela di una nuova preistoria.  Dagli scarti nascono nuove forme per comunicare l'ansia di fermare lo scempio, sul quale spesso lei stende pietosa una mano di colore, il bianco, come sudario».
La mostra si terrà presso la Palazzina Azzurra dal 20 febbraio al 3 marzo 2010. Inaugurazione in programma sabato 20 febbraio alle ore 16,30.