Il Vescovo Montevecchi si recherà in visita alla Casa della Carità
che in questo stesso giorno visiterà l’Ostello Caritas “Don Luigi Di Liegro” a Roma, opera – segno della Caritas Diocesana di Roma, visiterà la “Casa della Carità”, in Via dei Novelli, 1 (Porta Romana) alle ore 15, struttura di accoglienza temporanea per persone senza dimora e in situazione di grave disagio sociale. La povertà è uno scandalo inaccettabile per il 21° secolo. Questo è il messaggio centrale che Caritas Europa ha lanciato il 27 gennaio, presentando al Parlamento europeo a Bruxelles la campagna "Zero Poverty" in occasione dell'Anno europeo di lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
La Caritas Diocesana in preparazione a questa giornata sottolinea che “non possiamo continuare a credere che non cambierà niente. Ogni cristiano può fare qualcosa per modificare i meccanismi che producono le condizioni in cui vivono molte persone. Ognuno di noi può aiutare ‘i poveri’ a recuperare la propria dignità di esseri umani. Ciò non vuol dire fare ‘l’elemosina’ ma vivere nella carità promuovendo ogni creatura umana. Proprio perché siamo certi che solo Dio salva non possiamo evitare di collaborare con Lui in ogni incontro. Ascoltiamo il povero e tentiamo di costruire insieme un progetto che lo riporti come protagonista nella sua vita e nella comunità sociale. La Casa della Carità vuole essere un’opera-segno dell’Amore di Dio che si fa evidente nel tessuto sociale di Ascoli. A noi stessi vogliamo indicare un obiettivo: “povertà zero” e non vogliamo rinunciare al ruolo attivo per il raggiungimento di questo traguardo”.
Anche il Vescovo nel suo messaggio per l’occasione ribadisce: “E’ consolante registrare che nell’ultimo decennio la ricchezza globale del mondo è cresciuta. Ma si deve denunciare la crescente forbice tra una minoranza sempre più ricca e una maggioranza sempre più povera. E’ dunque evidente che la questione sociale è diventata una questione antropologica. L’uomo moderno deve cambiare la mentalità dominante egocentrica, incurante dell’ordine morale, povera di vere motivazioni ideali. Al contrario io ritengo essere necessario guardare a Cristo perché: “Solamente nel mistero del Verbo Incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo… Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela pienamente l’uomo e se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione” (G.S. n.22). Sull’esempio di Cristo l’uomo è in grado di capire che nell’operare deve essere guidato dell’etica della solidarietà e del dono”.