Diciamo questo perché proprio in questi giorni si torna a parlare dell’uso di due piazze che sono al centro della nostra città. Nella prima, Piazza Roma, vi è la magnifica chiesa di Santa Maria della Carità. Questo tempio, oltre ad essere bellissimo (con la facciata di Cola dell’Amatrice e l’arte barocca del suo interno), è oggi straordinariamente importante per la funzione che svolge, da più di tre anni, con l’esposizione dell’Eucaristia e la sua adorazione perpetua (in silenzio), ventiquattro ore su ventiquattro. Questa chiesa resta così aperta giorno e notte ed è caratterizzata da una frequenza costante di fedeli, senza alcuna soluzione di continuità. Centinaia ogni giorno, migliaia ogni settimana. Siamo allora di fronte ad un fatto straordinario, anche perché non sono tante, in Italia e nel mondo, le chiese che svolgono questo genere di culto. Ed è certamente anche per questo che Santa Maria della Carità esercita un fascino ed un’attrazione particolari, anche da parte di tanti visitatori “occasionali”, mentre sono numerosi i turisti che, nel giungere ad Ascoli, non ripartono prima di aver voluto visitare “la chiesa della Scopa”.
E’ per tutte queste ragioni allora che sono certamente tantissime le persone che riterrebbero più che opportuno far dichiarare una più o meno ampia area, antistante il sagrato di questa chiesa, quale “zona di rispetto”, cercando di limitarne il transito e la sosta, non solo alle auto, ma anche ai motorini; di evitare che in prossimità di essa si abbiamo schiamazzi, suoni e rumori inopportuni. Ci sembra allora del tutto fuori luogo l’idea di realizzare, proprio in piazza Roma, un parcheggio per gli scooter, la cui rumorosità si ripercuoterebbe sensibilmente all’interno di quella chiesa che si vorrebbe avvolta nel massimo silenzio possibile.
La seconda piazza a cui pensiamo è piazza Arringo. La Cattedrale è infatti l’altro straordinario luogo di culto, di grande importanza (anche per la devozione al Santo patrono della nostra città) e di particolare frequenza di fedeli, che, a nostro avviso, proprio per queste considerazioni basilari, dovrebbe godere anch’essa d’un maggiore “rispetto”. Proponiamo pertanto, anche in questo caso, di voler “allontanare”, almeno per quanto possibile, manifestazioni particolarmente invasive e/o rumorose e comunque non consone ai luoghi, alla storia, alla monumentalità e alla visibilità della piazza. Si potrebbe cominciare, ad esempio, con lo spostare il “fritto misto” su altri spazi del centro, in modo tale da poter rappresentare anche “un percorso turistico”. A nostro avviso, questo sarebbe un fatto positivo che non nuocerebbe a quella manifestazione, ma che contribuirebbe invece a far conoscere meglio ed apprezzare di più il nostro centro storico. Per quanto riguarda la dislocazione del “mercato”, non ci allontaneremmo da piazza Viola».