L'evento verrà riproposto nei giorni 4 e 5 febbraio presso l’IPSIA di San Benedetto del Tronto. L'iniziativa si svolge grazie al contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che ha sostenuto il progetto “La Responsabilità, le emozioni, i miei diritti” promosso dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Ascoli Piceno.
«Pur non essendo il solo ambiente “abitato” dai bulli, la scuola rappresenta il luogo in cui il bullismo e la violenza giovanile si manifestano in misura più eclatante. La prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di violenza impongono la cooperazione di tutti i soggetti istituzionali interessati, pertanto la scuola è il luogo ideale per diffondere la conoscenza dei diritti della persona, i valori del rispetto, della diversità e della legalità e contrastare violenza e discriminazioni» afferma la Dott.ssa Simona Flammini quale referente del progetto presso l’ufficio scolastico provinciale.
«Lo spettacolo, coordinato dal Dott. Roberto Mazzini, vice-presidente della coop sociale Giolli di Montechiarugolo _ PARMA, cerca di creare le condizioni affinché si possano attivare strategie e strumenti in grado di affrontare il problema secondo un’ottica globale capace di considerare la natura complessa e multidimensionale del fenomeno» continua Simona Flammini.
Infatti lo strumento utilizzato è il teatro dell’Oppresso, che prevede la presentazione di una scena problematica come stimolo e l'intervento degli "spett-attori" per risolvere la situazione o comunque cercare delle strade possibili, tramite la loro sostituzione al Protagonista.
Cinque attori presentano momenti di una storia tipica di bullismo a scuola, dove emergono le dinamiche principali, il contributo degli adulti, educatori, insegnanti e genitori.
Il Jolly conduce il dialogo e il gioco col pubblico, per esplorare strategie, emozioni e comportamenti alternativi che possano portare a una situazione migliore dal punto di vista delle relazioni.
Lo spettacolo prevede 5 situazioni legate da un filo comune, ma che possono essere anche giocate isolatamente a seconda dei contesti:
- negli spogliatoi maschili, una situazione di prevaricazione maschile (bullismo maschile)
- in classe, l’emarginazione di una ragazza timida (bullismo femminile)
- in famiglia, il silenzio della vittima di bullismo
- a scuola, lo scontro madre della vittima e professore inconsapevole
- nel Consiglio di Classe: le divergenze su come e se affrontare il fenomeno.
Infine il forum con i ragazzi diventa un "brainstorm" su temi sociali, durante il quale si prova a sciogliere le "meccanizzazioni" che guidano le nostre risposte ai problemi; come tale è apprezzabile anche se non porta a scoprire la soluzione a quello specifico problema; sperimentarsi nella situazione fittizia ma protetta e vedere la molteplicità di idee del gruppo può essere un utile passo avanti per affrontare meglio una situazione difficile e complessa.