Tra marketing, gioco e realtà le collezioni private di Penelope Please ed A'lice Piscitelli.
Il vernissage è in programma sabato 19 dicembre alle 19 in corso Mazzini 199. Tra marketing, gioco e realtà le collezioni private di Penelope Please ed A'lice Piscitelli. “Se pensate che la mia vita sia tutta rosa vi sbagliate di grosso! ..anche io , come tutti, ho il mio passato” con queste parole si presenta Penelope-Barbie-Dragqueen. In mostra, scavando alla ricerca di questo passato troviamo addirittura le antenate di Barbie, Barbie Neandhertal e Sapiens, i cui piedi -non ancora formati per indossare i tacchi a spillo- erano grandi e con le dita! “Quelli si che erano bei tempi, che comodità!”.
Circondata da vestiti rosa fior di pesco e scintillio di stelle, come molti abiti da cerimonia, indossati una sola volta e poi lasciati li a fare da cornice, Barbie ama vestire nel quotidiano secondo tendenze e gusti più personali. Analogamente, la casa di serie, con mobili di design “importanti”, è la casa ereditata dalla nonna, rimasta intatta a testimoniare un passato di alta borghesia.
Barbie preferisce la casa di città, iper-accessoriata, con tanto di centrini di pizzo e tavola apparecchiata con stoviglie di escargot, arricchita di un giardino pensile per le giornate estive, ed un angolino tranquillo dove rilassarsi leggendo un buon libro (già, chi lo avrebbe mai detto? Barbie ama leggere, ma questo è un modello che la casa madre non ha mai pensato di produrre). Barbie anni '70, una intellettuale radical chic, vive invece in campagna, una casa eclettica, con poltroncine in vero vimini ed accessori bohemienne.
Chissà che fatica tenere in ordine tutte queste case!
Barbie, con i polpacci atrofizzati da 50 anni di tacchi a spillo, comunque non lo dà a vedere, come un cigno maestoso mostra algida perfezione mentre sotto il fio dell'acqua affannosamente agita le zampe palmate per tenersi a galla.
La tranquillità e l'intimità di queste casette è rotta da un crash che coinvolge i numerosi modelli di auto di Barbie; come nell'omonimo film, richiesta estrema di contatto fisico e vita vissuta e che apre alla collezione di A'lice Piscielli, tutte rigorosamente vestite PenelopeP. Le Street Barbie prediligono il jeans giubbotti di pelle, sono pierciate a labbro e sopracciglio; c'è la Pink'a'bestia, con lattina di birra e mini pacchetto di Marlboro, e tutta la nuance di tendenze possibili, dallo Skinhaed, al Punk al Fashion Punk. Le Street Barbie sono scandalose, non tanto perchè hanno abbigliamenti sadomaso o atteggiamenti da prostituta, quanto piuttosto - come in Sex&the City - per una comune tendenza allo shopping, al soldo facile, al vivere la strada come una vetrina.
Nella vetrina non posso mancare le grandi star: Madonna, Amy Winehouse, George Michael ed un ambiguo Ken/Lara Croft, un action-man davvero molto sexy.
La sera del vernissage Penelope Please, un po' Barbie, un po' Drag Queen, alla ricerca di una bellezza non solo esteriore e magari imperfetta, mette in scena la sua performance ispirata alla Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto (1967), una Venere di Milo voltata di spalle a guardare (probabilmente perplessa) un mucchio di vestiti smessi.