Le parole negate, al centro la Donna

Le parole negate, al centro la Donna

Si ricostruirà l'involuzione dell'immagine femminile dagli anni '80 fino ad oggi

Dopo l'iniziativa dedicata alla parola Libertà, è ora la volta della parola Donna. L'evento è in programma domenica 13 dicembre ore 18 presso la Sala dei Savi Palazzo dei Capitani.
Come è cambiato il significato di questa parola, spesso usata e abusata nei discorsi politici, ma altrettanto spesso offesa nei fatti? Attraverso video tratti da YouTube, accompagnati dalla lettura di testi letterari e saggistici, si ricostruirà l'involuzione dell'immagine femminile dagli anni '80 fino ad oggi. La donna da persona è tornata ad essere corpo nell'apparente indifferenza e complicità della società civile. Durante l'evento, che vedrà la partecipazione straordinaria della danzatrice e coreografa Mariangela Pespani, verrà proiettata la versione integrale del documentario shock Il corpo delle donne e letti brani tratti da opere fondamentali del nuovo femminismo come I monologhi della vagina. Il terzo appuntamento che chiuderà la rassegna si terrà a gennaio e sarà dedicato alla parola Diversità.
In questi ultimi anni abbiamo assistito impotenti a una deturpazione violenta e sistematica del nostro orizzonte linguistico.
Complice il bombardamento mediatico televisivo, i nostri riferimenti culturali sono stati distrutti. Senza che ce ne rendessimo conto un mafioso è diventato un eroe, un prescritto è diventato un assolto, un concorrente di reality show è diventato un artista. Ma quando parole mai accostate prima si sovrappongono, sfumando l’una sull’altra, lo stesso succede anche ai significati. E con i significati seguono i valori e le aspettative. Così le figlie delle donne che negli anni settanta sfilavano in corteo aspirano oggi a diventare veline, letterine, letteronze, meteorine e microfonine. Mentre il diverso per colore, religione o inclinazioni sessuali da altro con cui dialogare si è mutato in nemico contro cui sfogare rabbia e insoddisfazione.
Cambiare le parole, significa cambiare le cose. Dappertutto le parole portano con sé pezzi di mondo – storia, memoria – quindi modificarle, deformarle, storpiarle permette l’accesso al potere più pericoloso di tutti: quello di riplasmare la coscienza e l’immaginario di un popolo.

“Le parole negate” è un progetto di atelier multimediali dedicato alla riscoperta del significato autentico, e perciò spesso rivoluzionario, delle parole. Partendo da tre parole simbolo – libertà, donna e diversità –comincerà un percorso che unendo teatro, letteratura e video tratti da internet tenterà di riaffermare la complessità delle parole, dei loro molteplici significati e dei valori ad essi sottesi. Poiché in un momento in cui l’immagine reale del mondo è sempre più censurata e semplificata, sfociando a tratti nella mera propaganda, rivendicare il proprio dominio sul linguaggio è un atto di resistenza dovuta.