Riaprono le scuole, il messaggio del vescovo Montevecchi

Riaprono le scuole, il messaggio del vescovo Montevecchi

Ai genitori: «Aiutate i vostri figli ad avere un atteggiamento sereno verso la scuola»

In effetti un buon numero di ragazzi intraprendono per la prima volta il percorso scolastico, altri accedono ad una classe superiore dove spesso incontrano nuovi insegnanti, altri ancora passano dalle elementari alle medie oppure dalle medie alle superiori incontrando nuovi compagni da conoscere e con i quali stringere nuove amicizie. A tutto questo insieme di relazioni noi diamo il nome “mondo della scuola”. Essendo una realtà ricca e complessa comporta anche problemi e tensioni, come, purtroppo, vediamo in questi giorni. Ai ragazzi e ai docenti che si avventurano in questo mondo io faccio gli auguri più belli, nella convinzione che le circostanze più impegnative sono quelle che poi si ricordano nella vita perché in esse abbiamo impegnato le nostre migliori energie.
La scuola è l’ambiente nel quale il docente percepisce che la trasmissione dei saperi è solo una parte della sua attività. L’altra metà è la capacità di educare ad atteggiamenti positivi capaci di dare un senso alla propria vita. È profondamente vero il detto: “Non si studia per poi vivere bene, ma si vive per studiare” che è il lavoro degli studenti. L’attività umana è una vocazione che abbiamo per rendere più bello il mondo, rendere più umane le relazioni umane, favorire lo sviluppo sociale di ogni bambino che vive. La scuola aiuta i ragazzi che devono essere bravi per ottenere successi nella vita, ma soprattutto per rendere migliore l’ambiente in cui vivono. Guai se una società si ripiega su se stessa e pensa ad una scuola solo per avere poi adulti che soddisfano alle sue esigenze. Sarebbe una società senza futuro.
Cari ragazzi auguri per questa nuova avventura: intraprendetela con determinazione e con cordiale fiducia verso i vostri docenti che hanno vissuto la vostra esperienza, che hanno figli anche loro, che hanno l’orgoglio di dare il meglio di sé, che si impegnano per guadagnarsi la vostra stima. Un affettuoso augurio anche a voi docenti: potete diventare una figura di grande riferimento nella vita dei vostri alunni. Amateli come fossero i vostri figli! L’amore aiuta sempre a far crescere le persone. Mi sento vicino ai genitori. So i sacrifici che fanno per acquistare i libri e tutto ciò che occorre per la scuola. Guardate con simpatia i docenti, abbiate fiducia nelle istituzioni, aiutate anche i vostri figli ad avere un atteggiamento sereno verso la scuola. Mi sento vicino agli insegnanti della religione cattolica, nelle loro difficoltà, ma anche nella esaltante avventura di far conoscere Gesù, il quale è la sola Persona che conosce il cuore dei giovani e suscita i problemi perché è in grado di dare le risposte vere. Infine un saluto a tutto il personale direttivo e ausiliare che svolge un lavoro necessario e prezioso».