Quintana, stasera l'offerta dei ceri a S. Emidio

Quintana, stasera l'offerta dei ceri a S. Emidio

Sul sagrato della cattedrale avviene l'estrazione dell'ordine di partenza dei cavalieri

Ha luogo nel tardo pomeriggio del giorno che precede la Giostra della Quintana e nel suo svolgimento è tirato a sorte l'ordine di gara dei cavalieri che parteciperanno, il giorno successivo, alla giostra nel campo.
Il corteo che presiede questo evento si avvia dal Chiostro Maggiore di San Francesco, nei pressi di Piazza del Popolo. Questo si compone delle autorità cittadine con a capo il Magnifico Messere, preceduti dai musici ed il gonfalone civico, dai valletti e dal palio destinato al vincitore. A seguire i notabili, i banditori, il Maestro di Campo e gli armigeri, tutte le delegazioni dei Castelli e delle Terre con i loro gonfaloni, le rappresentanze di tutti i Sestieri cittadini precedute ognuna dal cavaliere giostrante con il cavallo ed i Consoli.
Il corteo, una volta giunto alle soglie del sagrato del duomo attende l'uscita del vescovo e del Capitolo dei Canonici che avviano la cerimonia.
L'inizio solenne dei musici reca il saluto, poi ogni Sestiere, il Comune e tutte le categorie degli antichi mestieri offrono, per mano dei valletti, mazzi di ceri al Vescovo che saranno utilizzati durante tutto l'anno per essere arsi sulla tomba del Santo Patrono.
Il cero grosso, quello che per tradizione è il più grande di tutti, è regalato del Comune in nome della cittadinanza.
Terminata l'offerta dei ceri, il vescovo benedice i cavalieri ed il palio, subito dopo il banditore da lettura del proclama che annuncia ufficialmente il torneo della Quintana.
Questa cerimonia si conclude con la designazione dell'ordine di uscita dei cavalieri giostranti seguendo l'antico rituale di scrivere i nomi dei Sestieri su bigliettini di carta che, una volta arrotolati, sono raccolti all'interno dell'elmo del Capitano degli Armigeri. Secondo il Regolamento il Provveditore di Campo ne cura l'estrazione. A garanzia dell'onesto e trasparente svolgimento di questa operazione vi sono il Magnifico Messere, il Capitano degli Armigeri ed il Mossiere.
La traduzione degli Statuti Ascolani, del 1377, descrive questa cerimnia come un corteo che si avviava verso la cattedrale ascolana, partendo dal Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo.
Aprivano la sfilata i valletti seguiti dai musici con il gonfalone, si incolonnavano in successione gli Anziani, i Consiglieri dell'Ordine, i Rettori, gli Ufficiali, i rappresentanti delle corporazioni delle 12 Arti quali medici, avvocati, mercanti, plagerii, pellicciai, calzolai, muratori, ebanisti, lapicidi, tessitori, ferrai, guarnellarii, tutti con i ceri accesi, ed infine il popolo.