Nel libro si ripercorrono le tappe che dal 1611 al 1633 condussero al Processo a Galileo
Il consistente volume di quasi 600 pagine è opera del vescovo barnabita Mons.Sergio Pagano,Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano.Illustrando il libro ai giornalisti, il curatore ha detto che “l’edizione è corredata da un minuzioso indice dei nomi e delle cose notevoli ,molto utile per il rinvenimento di personaggi e questioni implicate nel Processo”. Nel libro si ripercorrono le tappe che dal 1611 al 1633 condussero al Processo a Galileo. Si parla anche di persone che furono implicate con Galileo come Giovanni Ciampoli, figura storica poco nota. Questi era nato a Firenze nel 1589.Avviato agli studi letterari,ebbe occasione di conoscere Galileo e ne diventò amico.Nel 1614, completati gli studi,si trasferì a Roma dove vestì l’abito ecclesiastico. Persona di grande cultura,fu subito introdotto negli ambienti della Curia romana ed in seguito nel 1618, grazie ai buoni uffici di Galileo fu accolto come membro dell’Accademia dei Lincei.
Nel 1623 divenne Cameriere segreto del pontefice Urbano VIII. Fu per Galileo un preziosissimo informatore delle cose romane e convinto sostenitore della sua battaglia culturale. Grazie ai suoi appoggi,lo favorì nell’ottenimento della licenza per la stampa –come si usava allora – del “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (Firenze 1632)” attirandosi l’ostilità del papa.In questa pubblicazione lo scienziato espose i due sistemi tolemaici e copernicano. Quest’ultimo –che considerava la Terra in moto attorno al Sole –s’imponeva,diceva Galileo,sull’altro.E’ opportuno dire che il tolemaico, quello tradizionale, era invece seguito dalla Chiesa. Da ciò scaturì, da parte dei gesuiti una vera e propria persecuzione nei confronti di Galileo che fu costretto,vecchio e malato a presentarsi a Roma e subire un umiliante processo . Impaurito dalla minaccia di torture , rinnegò la sua fede di scienziato maledicendo la teoria copernicana “con cuore sincero e fede non finta”e mons.Pagano ha voluto rimarcare come il grande scienziato abbia voluto sempre essere un figlio della Chiesa tanto che rifiutò i doni che gli olandesi – potenza protestante – gli avevano inviato tramite un loro ambasciatore. Fu condannato alla prigione che scontò interamente nella sua villa di Arcetri nei pressi di Firenze continuamente sorvegliato. Nel 1638 un controllo dell’Inquisizione stabilì che Galileo ormai cieco,somigliava “più ad un cadavere che ad una forma vivente.” Mons.Pagano ha voluto precisare “è una pagina dolorosa per la Chiesa e per Galileo.I gesuiti che lo avversavano, avevano una invidia scientifica per le scoperte dello scienziato,in particolare fu accusato da un gesuita del quale,negli atti del Processo, non compare mai il nome e che successive ricerche nell’Archivio segreto non hanno mai permesso di individuare”.
A chiusura della presentazione il Vescovo ha rivelato che l’Archivio segreto vaticano sta preparando un volume su un’inedita storia del risorgimento vista dalla parte della Santa Sede e che ben 20 archivisti stanno riordinando le carte del pontificato di Pio XII, per dimostrare che questo “grandissimo papa” aiutò fattivamente gli ebrei demolendo la tesi dei sostenitori del “suo presunto silenzio”nei confronti della Shoah. Ma per questa pubblicazione dovremo attendere qualche anno.